WRC 2022 VERSO IL BARATRO

0

Il regolamento tecnico delle nuove rally1 oramai da un anno sta andando avanti sempre più a rilento, dopo l’intervento di Todt in Svezia tutto sembrava andare verso una soluzione ma la data della pubblicazione è già slittata per ben tre volte marzo, giugno e agosto, ed oggi si incomincia ad intravedere la soglia del baratro.

La situazione con la crisi mondiale del mercato automobilistico (causa coronavirus) ha aggravato una situazione che era già molto complicata, con i tre costruttori attualmente presenti che continuano a tirare per la giacchetta il legislatore, per prendere una via piuttosto che un’altra, ma se ad oggi tutti e tre stanno lavorando sul progetto della vettura 2022, su quegli elementi che dovrebbero essere chiari, nessuno ha ancora confermato la sua presenza con la nuova rally1 ibrida. L’introduzione della parte ibrida è chiaramente un falso problema, il nodo della questione sono i costi delle nuove vetture e quelli gestionali. La FIA oramai è sempre più in altomare, abbastanza ferma sulla convinzione che la riduzione dei costi passi per il contingentamento motori, scocche ecc.., una equazione quella durata – prestazioni che difficilmente può portare ad una riduzione significativa dei budget. Poi ci sono i tre principali artefici della trattativa, Toyota, Hyundai e M-Sport ognuna con i suoi distinguo e differenti richieste. Tutte con un loro perché ponderato, anche condivisibili ma tirando le somme non ci sembra portino a riduzioni dei costi degni di nota. Il problema con il passare dei giorni ha però portato il WRC su una strada a senso unico, davanti si profila una rally1 ibrida dai costi sostanzialmente invariati (togli qualcosina da una parte, e aggiungi da una altra) e la possibilità di perdere per strada qualche casa è molto alta. Ma a questo punto un eventuale retromarcia ritarderebbe l’introduzione della componente ibrida, con il rischio di perdere le case con il brand più attento al valore promozionale delle corse. Dall’altra si resterebbe per un altro anno o due con la vettura che ha proposto i maggiori costi gestionali di questi ultimi anni, ed il fatto che non si debba svilupparne una nuova non è poi un’economia così grande. Ad oggi è davvero difficile immaginare come sulla strada del 2022 il WRC non rischi di perdere altri pezzi, e magari lasciare al palo i pochi che stanno valutando un ingresso con una nuova rally1, che ad oggi non sono costruttori ma strutture con l’appoggio tecnico di una casa.  

Share.