WALES EFFETTO A CASCATA

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L’appuntamento iridato made in UK con la sua preventiva cancellazione nel giro di poche ore ha fatto gettare la spugna al campionato Britannico, un’altra pagina nera di una serie tormentata che solamente cinque anni fa aveva visto il suo campionato nazionale restare al palo e non assegnare il titolo.

Non c’è pace per la serie britannica, costretta a gettare la spugna nel 2015 dopo quattro edizioni rimedia un secondo drammatico stop, che certifica i problemi di un campionato che non è riuscito in questi anni a decollare. Con una gara alle spalle, il Cambrian Rally che aveva regalato il successo alla Fiesta Mk2 di Matt Edwards, che si era lasciato alle spalle la Hyundai di Osian Pryce, le cose sembravano avere preso una piega finalmente positiva con un pienone di iscritti (101 vetture al via) che sulle strade del Regno Unito non si vedeva più da tempo (abituati a stento a superare le quaranta unità). Ma con il covid-19 sono stati cancellati il West Cork, Tendring & Clacton e l’Ulster, con un calendario ridotto a sole due gare il Galloway Hill e Ypres era rientrato in gioco il rally del Galles (prova di riserva) con doppia validità gara1 e gara2. Ma con la cancellazione di ieri dell’appuntamento WRC sono venuti a mancare i due risultati che dovevano subentrare alle tre cancellazioni di questi mesi, l’organizzazione del campionato ha deciso di gettare la spugna e rinunciare all’assegnazione del titolo nazionale 2020. Un colpo durissimo che testimonia tutte le difficoltà che oramai da anni sta attraversando il mondo dei rally oltremanica, patria del motorsport mondiale il secondo millennio non è più riuscito a dare impulso alle corse su strada, con gare spesso in tono ridotto, ed una federazione raramente all’altezza del suo ruolo.             

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