UCCI TUTOR PEUGEOT

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Dopo una lunga serie di trattative per essere al via del CIR 2019 con la DP Autosport e la Motorsport Italia di Rendina su una Skoda, alla fine ha gettato la spugna accettando l’offerta di Peugeot Italia come uomo immagine e tutor dei giovani che si approcciano ai rally nei monomarca della casa del leone.   

Con il 31 gennaio, a pochi giorni dai cugini della Citroen, Peugeot getta la maschera sui programmi in realtà la notizia bomba c’è, ovvero la presenza come ambasciatore, uomo immagine e tutor di Paolo Andreucci. Qualcuno ha ventilato una sua partecipazione al CIRT, alla presentazione Peugeot il Garfagnino non ha negato l’eventualità di tornare a sedersi al volante della 208 T16 in qualche gara a spot. Magari proprio sulla terra dove in campionato c’è anche il Sardegna che resta sempre una gran bella passerella. Ma il tutto sganciato da impegni di programmi predefiniti, il suo ruolo sarà principalmente di ambasciatore lo porterà a promuovere i campionati monomarca Peugeot, ed a fare da tutor ai giovani talenti che hanno scelto questi per tentare di mettersi in luce con le vetture del leone di Sochaux. Programma ufficiale invece è quello della piccola R2 che sarà affidata al giovanissimo Tommaso Ciuffi, che sarà presente nel CIR ma senza un obbiettivo di campionato, visto che l’Italiano Junior da quest’anno si correrà con le Fiesta R2 by Motorsport Italia. Una presenza sganciata da esigenze di classifiche, ma che sicuramente punterà ad andare a ribadire la superiorità di classe, è magari puntare al due ruote motrici. Il nuovo junior costruito sulla falsariga del JWRC o di quello nazionale Francese, sicuramente tra le case che dispongono di vetture compatte tutto avanti un po’ di malumori li ha creati; più che mai in Peugeot visto che il CIR Junior negli ultimi anni è stato una sorta di monomarca. Rinnovata la partnership con la Pirelli, che dopo qualche scricchiolio soprattutto con Andreucci vedrà Paolino continuare l’opera nel suo ruolo di tester. Una mossa quella di Peugeot che spiazza gli avversari, dando alla marca una continuità al suo blasone sportivo nonostante la mancanza di un programma di vertice.   

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