TODT ELOGIA LE LONG STAGE

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Dopo che alla fine dell’anno passato Mahonen, Makinen promoter ecc.. avevano dato indicazioni per rivedere i percorsi accorciando le speciali, ma dopo il Corsica con le sue tre speciali da cinquanta chilometri Todt ha dato un colpo di freno alla banda che tiene le redini del WRC. 

La mancanza di Mahonen in questi mesi non si è certo fatta sentire, considerato le sue numerose innumerevoli uscite fuori luogo, dove più che il punto di unione tra FIA e le parti in gioco, è sempre sembrato la testa d’ariete lanciata in campo a favore degli interessi di quallcuno. L’ultima boutade, con la chiara intenzione di influenzare gli organizzatori era stata quella di accorciare i chilometraggi delle speciali, facendo arricciare il naso a molti che vedevano una mossa per arrivare a ridurre il chilometraggio totale, ed inserire nuove gare. Cosa che potrebbe anche essere, ma obbiettivamente poco credibile perché le candidature sono tante, ma con basi solide si fatica ad intravederne più di due o tre. La spinta più immediata era quella verso la telegenicità, ed un tot di conti fati su un audience più teorica che pratica attenta solo ai numeri, spesso estrapolati senza tenere conto di tutti i fattori. La boutade però è rimasta tale e nessun organizzatore è andato a ritoccare i propri percorsi, a meno che non lo avesse già previsto. In realtà a mettere a rischio l’utilizzo delle speciali marathon dai 40 ai 60 Km sono i chilometraggi complessivi delle gare. Con percorsi dai 300 ai 350 chilometri totali, il rischio di cancellazione di speciali, vedi Messico 2017, mette a rischio l’integrità della gara stessa e del suo futuro. In Corsica addirittura si è andati via con il format classico, con tre speciali sulla cinquantina, ed Ogier a parte che ha salutato tutti subito, la battaglia è stata vibrante dall’inizio alla fine della gara. Anzi l’attesa che si era creata sulle speciali lunghe ed i colpi di scena che si sono creati su queste hanno smosso le acque dando fiato ai sostenitori dei rally in versione più tradizionale con percorsi e speciali più corpose, Ed a esporsi è stato direttamente il presidentissimo Jean Todt, fautore qualche anno addietro per il ritorno di eventi più lunghi, sia pur mantenendo una posizione da fine politico, ha ribadito che in questo caso ognuno ha sempre parlato per se stesso, e da parte alla FIA non c’è mai stata alcuna pressione in questo senso. Ed anche se non ha contraddetto apertamente i fautori del format short, gli elogi al Tour, ed un richiamo agli elementi base dei rally endurance ed avventura parlano da soli su quale sia la sua posizione. Adesso resta da vedere se questa posizione farà rientrare le pressioni che qualcuno sta mettendo in questi ultimi anni, oppure il preludio di un braccio di ferro tra alcuni dei protagonisti del circus e l’autorità sportiva.     

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