In una tappa epica Ogier e Tanak infiammano la gara con un ritmo forsennato a suon di temponi, ma quando l’Estone sembra essere riuscito a mettere da parte un prezioso gruzzoletto di secondi, nella replica della lunga di Amarante l’idroguida della Hyundai cede Tanak scivola ai margini del podio e Ogier si ritrova saldamente al comando.
La battaglia campale andata in scena oggi sulle speciali di Amarante hanno regalato al pubblico uno spettacolo senza pari, con Ogier e Tanak letteralmente scatenati, che hanno messo alla frusta le rispettive vetture. Nella seconda bouclé un terreno più sabbioso, con la forte tendenza a scavarsi ha proposto un fondo con rotaie profondissime e pietre disseminate ovunque, autentiche speciali scassa macchine. Nel giro del mattino il francese ha firmato due scratch, ma sulla Amarante Tanak è salito in cattedra ed è riuscito a dare uno strattone violento che fa impennare il suo vantaggio ad undici secondi. Seb però non molla e i due continuano a tutta, ed è Tanak a battere i primi due scratch, ma proprio quando comincia ad avere dalla sua un vantaggio attorno ai quindici secondi, più che confortante visto l’equilibrio tra i due sfidanti nella replica di Amarante l’idroguida della Hyundai cede e a fine speciale Tanak paga quarantacinque secondi e scivola ai margini del podio. Oltre a servire su un piatto di argento una pesantissima ipoteca sul successo finale all’otto volte iridato, che può contare su un vantaggio di 27”.6 sul compagno di squadra Rovanpera che si ritrova in mano un inaspettata piazza d’onore a Kalle. Nella speciale show a Lousada senza idroguida perde ancora qualche secondo, ma riesce a tenere nel mirino Kalle che ha solamente otto secondi e cinque decimi di vantaggio. Se Ogier domani avrà un buon margine per gestire, dietro sarà nuovamente battaglia con Rovanpera, Tanak, Neuville quarto e Katsuta quinto in un fazzoletto di soli dieci secondi, con i primi tre interessatissimi anche ai punti del super Sunday. Con una settantina di chilometri ancora da disputare, l’ipoteca ipoteca per il successo è stata posata, ma dietro lo scontro sarà accesissimo. L’unico di quel gruppetto indecifrabile è il giapponesino autore oggi di un braccio di ferro con Kalle, ma come ieri ha continuato ad alternare degli alti al livello di capitan Kalle e bassi che nel finale lo hanno messo nel mirino di Neuville, che sulla Amarante è riuscito a saltarlo. Ma nella lotta per i punti extra ci dovrebbe essere anche Evans, fortemente penalizzato dalla posizione di partenza ieri oggi si è limitato a portare al service la sua Yaris senza mai affondare il piede. Addirittura non è riuscito a saltare Pajari che aveva a distanza pochi secondi, anzi a fine tappa ha visto il suo distacco aumentare.