STELLANTIS SBATTE LA PORTA

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La decisione della commissione europea della settimana passata che ha ufficializzato il 2035 anno dello stop alla commercializzazione delle vetture con motore endotermico, come prima conseguenza ha visto uscire dalla associazione dei costruttori europei (ACEA) il gruppo Stellantis in disaccordo con la decisione e le posizioni morbide dell’associazione.

Carlos Tavares CEO di Stellantis ha ritirato il gruppo automobilistico, che tra i suoi marchi conta Peugeot, Fiat, Citroen, Opel, ecc.., dalla associazione dei costruttori automobilistici europei, in profondo disaccordo con un associazione oggi a trazione tedesca, contrario alla decisione dell’Europa, ma che troppo poco ha fatto per contrastarla. Stellantis come tutte le case sta accelerando sulla transizione verso una mobilità più pulita e sostenibile, ma in maniera assolutamente pragmatica è contraria a quel termine fissato senza fare i conti senza l’oste. Un periodo troppo breve per riuscire a garantire tutta quella rete di servizi, necessaria a mantenere il futuro della mobilità individuale sugli standard attuali. Invece sull’onda emotiva dei nuovi movimenti green, qualcuno ha pensato di volere fare il primo della classe senza tenere conto di elementi basilari come la riconversione industriale, decine di migliaia di posti di lavoro che andranno persi in tutta Europa, una mobilità nuova a raggio ridotto che andrebbe a sommarsi a quella dei trasporti pubblici a corto e medio raggio, mentre il trasporto via nave o via aerea sui viaggi più lunghi resterebbe legato ai carburanti fossili. Il rischio di fare un passo indietro di almeno cinquant’anni, nei numeri di chi può usufruire della nuova mobilità è più grande di quello che si può pensare. Questo per i costruttori significa numeri più piccoli con il rischio, a riconversione finita, che il numero dei posti di lavoro si dimezzino. Tavares ha contestualmente presentato il “Freedom of Mobility Forum”, un incontro annuale aperto, il cui scopo è per trovare soluzioni ad una mobilità libera, pulita, sicura e conveniente per la società e le sfide proposte dal riscaldamento globale.     

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