Lo shake down di Umea apre le danze proponendo una serie di temi sui quali ragionare in ottica gara. A battere lo scratch è Neuville nella quarta run, ma ad impressionare è un Evans che cerca di avere risposte per domani e nel primo passaggio, partendo per primo batte un tempo monstre che nei passaggi nelle run seguenti solamente in tre riescono a battere.
Il nuovo tracciato dello shake down su una stradina di Umea a bordo fiume, a differenza di altre gare ha visto più di un protagonista andare alla ricerca di risposte tecniche per come affrontare la tappa del venerdì. Il più interessato di tutti probabilmente è proprio Evans che dopo il risultato del Montecarlo si trova a partire davanti a tutti, e nel primo passaggio parte fortissimo per cercare di pesare quanto costa partire davanti. Altrettanto non fanno molti dei suoi rivali, ma nessuno va sicuramente a passeggio e mettersi in tasca lo scratch della prima run è qualcosa che nemmeno il Gallese si attendeva. Ma ancora più sorprendenti sono state le run seguenti dove gli unici capaci di abbassare il tempo di Elfyn sono stati Neuville, Sesks e Tanak, decisi a mostrare i muscoli in una gara dove le due Hyundai puntano a fare saltare il banco. Ovviamente oltre a cercare qualche risposta in più sull’equilibrio del treno posteriore della i20 N con le nuove evoluzioni e sul comportamento delle gomme, quando si va a tutta. Molto più compassato Fourmaux e nei primi giri Neuville, il campione del mondo in carica però da uno strappetto nel terzo passaggio e poi decide per un quarto dove fa letteralmente esplodere i cronometri. Partenza circospetta dei piloti giovani sotto osservazione, ma prese le misure Pajari batte un buon quinto tempo, che diventa ottavo a fine shake. Sesks gli paga qualche posizione in più, ma anche lui opta per una quarta run a bomba e batte il secondo tempo alle spalle di Neuville. Interessanti anche le prestazioni di Josh Mc Erlean, velocisticamente oneste (settimo un decimo dietro a Rovanpera) non come al Montecarlo alla deriva completa.
