Un torrido venerdì sugli sterrati della Sardegna mette in ginocchio chi parte davanti e pulisce le traiettorie, ed ha tagliato fuori dalla lotta per il successo Evans e Rovanpera, a tenersi stretti i primi due gradini del podio sono le Hyundai di Fourmaux e Tanak ma la Yaris di Ogier gli resta sugli scarichi e ribalta la classifica sulla speciale finale saltando a piè pari le due Hyundai.
Nella seconda bouclé quando aveva preso il timone della gara per la seconda volta sembrava arrivato il momento di Neuville ma sulla Berchidda un brutto atterraggio da un dosso da un colpo durissimo sull’anteriore e si ferma qualche centinaio di metri più in là dopo avere perso una ruota. Un brutto colpo per il belga e per la squadra che in quel momento stava monopolizzando la leadership con i suoi tre alfieri. Al timone ritornano così Adrien Fourmaux e Alexandre Coria tallonanti a poche manciate di decimi dal suo capitano Ott Tanak, ed a meno di cinque secondi un Ogier semplicemente straordinario considerato che partendo per terzo qualche scoria di sporco la trova ancora rispetto a chi parte dietro. Ma sui ventisette chilometri finali di Sa Conchedda Ogier realizza una prestazione monstre e va a saltare l’estone e il francese. La gara resta apertissima con Fourmaux a 2”.1 e Tanak a 7”.2, ma domani dalla sua il lupo di Gap avrà la posizione di partenza migliore. Leggermente più staccato ad una quindicina di secondi abbondanti dal leader provvisorio della gara c’è un Sami Pajari finalmente all’altezza della situazione, il mattino su delle strade leggermente più levigate, con meno pietre e rotaie, è stato semplicemente superlativo e tiene senza troppi timori lo stesso passo di Ogier e Tanak. Nella replica concede qualche secondo in più agli avversari diretti, ma assicurare le posizioni di immediato rincalzo ci sta soprattutto per il passo che ha dimostrato di sapere tenere. Bellissime anche le linee morbide che Sami ha saputo disegnare nelle esse medio veloci e nei cambi di peso negli accenni di curva, intelligente in un finale infuocato a tenere un gran passo senza però lasciarsi trascinare nella mischia e per qualche secondo in meno, rischiare di buttare subito tutto via. Alle spalle del giovane finlandese si rodono il fegato Rovanpera, che a fine giornata paga 25” al leader della gara, mentre perde una minutata abbondante Evans, paradossalmente meno penalizzato nella prima bouclé, mentre nella replica continuare a spazzare le strade gli costa carissimo. Se al service di mezzo giorno pagava una decina di secondi a Kalle nel secondo giro è costretto a lasciargliene quarantacinque abbondanti. Dietro a Elfino troviamo un Katsuta veloce ma come al solito falloso, a due speciali dalla fine si ribalta e dal tallonare Pajari si ritrova a due minuti e mezzo dalla testa della gara, appena davanti alle prime rally2.