REGOLAMENTO 2022 ORA O ..

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Il consiglio mondiale della FIA è oramai prossimo al meeting di ottobre e per il regolamento tecnico 2022 dovrebbe essere finalmente l’ora del nero su bianco, quello che da giugno è stato rinviato ad agosto, slittato a settembre per avere un altro dettaglio (quello del blocco dello sviluppo motori) che non pone certo la parola fine a questo dossier.

Anche se sul fronte costruttori si va avanti sul progetto WRC Hybrid con le linee tracciate sino ad ora è abbastanza evidente che la mancata pubblicazione del regolamento, slittata ad ogni appuntamento fissando nuove dead line puntualmente disattese non è certo un segnale incoraggiante. Il significato principale di questi ritardi è la difficoltà della FIA a fare sintesi di indicazioni contrastanti, tra una tirata di giacca e l’altra da parte dei costruttori. Richieste che però sino ad oggi non hanno alle spalle il via libera da parte delle case costruttrici ad un futuro impegno per il prossimo quinquennio, di stabilità regolamentare. Perno della questione l’abbassamento dei costi, un argomento che ogni costruttore declama in una maniera differente, ma che da quanto è stato annunciato sino ad oggi non sembra che nessuno abbia tutta questa voglia di prendere di petto. Perché il decantato contingentamento dei motori, porterebbe risparmi gestionali minimi a fronte del costo vettura che molto probabilmente scenderebbe solo sulla carta, perché coniugare prestazione e durata senza incidere sui costi è un’equazione senza via di uscita. Ad inizio settembre si è portato sul tavolo un teorico blocco dello sviluppo motore per i prossimi cinque anni. Dichiarazione ad effetto ma abbastanza vuota in se, anche perché nell’era dell’elettronica gli sviluppi della componentistica di un motore in questi anni sono stati minimi. Ma soprattutto con la parte Hybrid comune per tre anni, ed una teorica apertura a soluzioni sviluppate delle case negli ultimi due anni, questo teorico blocco dello sviluppo sulla power unit lascia abbastanza perplessi. Il classico nascondersi dietro ad un dito, l’importante è crederci. Oggi è arrivata l’ora di calare le carte, il tempo per i tira e molla è finito a meno che non si voglia arrivare a pubblicarlo quando le prime case metteranno per strada i primi prototipi per i test, ma in questo caso il ruolo del legislatore verrebbe sminuito per non dire azzerato, perché a quel punto è chiaro che si tratterebbe di norme ampiamente condizionate da una parte dei giocatori che oggi si interfacciano con la FIA.

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