Da inizio dell’anno si è parlato quasi esclusivamente del regolamento tecnico 2027, dedicato alle vetture che raccoglieranno l’eredità delle rally1, nessuno ha mai fatto un accenno alle rally2, nemmeno quando il gruppo Stellantis ha ufficializzato lo switch tra la Citroen C3 Rally2 e la Lancia Ypsilon Rally2 HF Integrale, ed era evidente l’allungamento del regolamento.
Il regolamento tecnico Rally2 è sicuramente uno tra quelli di maggiore successo nei cinquant’anni dei rally moderni, ed anche se in fatto di longevità il primato resta saldamente nelle mani dei gruppi N, nelle sue evoluzioni che hanno portato dalle Super 2000 alle R5 sino alle attuali Rally2 siamo oramai prossimi al ventennio. Il raggruppamento (o classe) delle rally2 numericamente è il più importante, e negli elenchi iscritti odierni abitualmente occupa da un quarto ad un terzo del gruppo dei partecipanti. Un anomalia o se vogliamo un fenomeno di questi ultimi anni, visto che la rally2 rappresenta la classe top nei campionati internazionali, ed internazionali. La stabilità regolamentare che ha portato le Rally2 ad essere l’auto più venduta e di successo, ne ha fatto un punto fermo dei rally attuali, sicuramente complicato da sostituire o semplicemente da rinnovare. In particolare in questo momento dove la classe regina rally1 è entrata in un coma profondo, ed il nuovo regolamento tecnico 2027 non è ben chiaro sino a che punto sarà prestazionalmente prossimo alle rally2. In questa situazione di totale incertezza andare a ritoccare l’unico punto fermo di grande successo sarebbe stato un assurdo, ma è altrettanto incomprensibile la FIA, nella fattispecie la commissione rally, non abbiano pubblicamente definito la durata o meglio la proroga del regolamento rally2. Il fatto che non sarebbe stato rivisto a breve lo si è capito quando ha fatto la sua comparsa pubblica la Lancia Ypsilon Rally2 HF Integrale, ma dalla federazione non è ancora stata spesa una parola sull’argomento. Da quanto è trapelato dietro le quinte alla Stellantis Motorsport è stata data garanzia di stabilità regolamentare sino al 2030, un periodo di quattro cinque stagioni sufficiente per una pianificazione a medio termine. Ma in realtà si tratta di una data teorica, o meglio di un limite minimo, inevitabilmente legato alla direzione che prenderà il dossier rally1 2027. Quindi il 2030 è il tempo minimo per intervenire dopo avere visto e valutati gli effetti dei regolamenti tecnici 2027, che ad un anno e qualche mese dal loro ingresso non sono chiari rispetto alla balance prestazionale delle nuove vetture con le rally2.
