R4 E LA RIFORMA DI CLASSE

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In commissione rally FIA oltre alla riforma della classe regina in chiave ibrida si sta guardando al futuro per rendere più omogenee le classi soprattutto in chiave mondiale dove oggi alle spalle delle R5 si è creata una vera e propria voragine, resta da capire se nei progetti Federali c’è quello di dare più respiro al progetto R4 oppure..

Nel mondiale a livello tecnico oggi l’attenzione è tutta rivolta all’ibrido che tanto fa discutere, perché da questo dipende il futuro di quasi tutti i costruttori impegnati nel mondiale, quindi s’ha da fare, ma già tra i quattro attualmente ingaggiati nel mondiale ogni casa gradirebbe un differente approccio. In federazione, ed in particolare nel dialogo tra la commissione WRC e il promoter si ritorna a parlare di una riforma delle classi per cercare di tornare a dare una vera struttura piramidale agli elenchi iscritti di un campionato che negli ultimi anni ha creato alle spalle delle R5 un vero e proprio cratere, con sempre meno R2 e tutto avanti al via (fuori dei cinque appuntamenti dello Junior). E quindi chiaro che le classi RC1, ovvero quella riservata alle WRC+ e la RC2 dove troviamo le R5 di ogni generazione resteranno al vertice della piramide, adattandosi solamente alle nuove evoluzioni tecnico regolamentari di quelle categorie. Alla base del movimento troviamo la classe RC4 ovvero quella dedicata alle compatte R2 e la RC5 riservata alle vetture con omologazione R1, una entry level a costi soprattutto gestionali decisamente abbordabili. Ma sino ad oggi le RC5 hanno fatto registrare qualche rara presenza in gare come Montecarlo e Tour de Corse, ed anche se sulla terra più dura come in Sardegna, Turchia ecc.. pagano in robustezza, in molte delle gare Europee potrebbero essere una soluzione per rimpolpare gli iscritti. Ovviamente per arrivare a dei risultati significativi bisognerà trovare la volontà di dare un pizzico di visibilità anche a loro e magari andare a ritoccare verso il basso le spese fisse del WRC: iscrizioni ecc.. . Il vero nodo viene però al pettine quando si parla di RC3 ovvero la classe dove oggi si inquadrano le R3, vetture che sino a qualche anno fa dominavano tra le due ruote motrici e nelle prove asfalto raggiungevano numeri importanti. Ma il sorpasso prestazionale delle R2, oggi decisamente più competitive, ed i costi della vettura non così distanti dalle R5 ne hanno segnato un lento e costante declino. Ed oggi c’è chi sta pensando di tirare un definitivo colpo di spugna sulle R3 ed andarle a sostituire con delle quattro ruote motrici low cost, partendo da una base R2 a cui addizionare un kit con differenziale posteriore. Un’idea che però sembra avere dato già per morte le R4 una vettura che dopo due anni non è riuscita a prendere piede. Oggi la FIA per il 2020 ha appena aperto il WRC2 alle R4, ma questa idea di una nuova R3 4×4 rende ancora più confusa la situazione a meno che non si vadano a dimezzare i costi della vettura il rischio è di inciampare in un nuovo flop commerciale.

 

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