PILOTI AL POTERE

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La direzione della Hyundai affidata a Julien Moncet dopo otto mesi non è stata ne rimossa ma nemmeno ufficializzata, ma oramai le gerarchie all’interno della squadra sembrano oramai saltate, o meglio le redini sembrano essere passate ai due capitani Ott e Thierry che decidono strategie, ecc.. .

Le voci di una riunione tra il board Hyundai e suoi due piloti di punta per andare a rimpiazzare Moncet, sino ad oggi non hanno avuto alcuna conferma, ma dalle dichiarazioni alla stampa in questi ultimi mesi di Tanak e Neuville nessuno dei due ha fatto mistero di sentire la mancanza di una direzione decisa e di polso. Le due prime guide di Alzenau però nelle ultime gare sembrano avere optato per il fai da te, obbiettivo vincere, costi quel che costi e probabilmente l’unico interlocutore privilegiato resta Christian Loriaux, il padre della nuova i20 N Rally1. Nella speciale mista asfalto terra di Harju Tanak e Neuville hanno letteralmente messo le ali alle loro vetture, impressionando per la velocità che sono riusciti ad esprimere, ma soprattutto l’Estone che ha chiuso la sua prova 1”.2 dietro al Belga ha lasciato perplessi in alcune sue linee più centrali la dove tutti spigolavano. Ma per dissolvere i propri dubbi è bastato controllare il listino delle gomme della prima sezione, i due capitani Hyundai sono partiti come tutti con quattro soft (e su quello non c’erano dubbi), ma entrambi senza la scorta. Una scelta decisamente rischiosa perché un eventuale foratura poteva costare dieci minuti perché senza scorta, sarebbero arrivati all’assistenza su tre ruote e quindi sarebbe scattato lo stop regolamentare. Una scelta che un team nemmeno penserebbe a proporre all’inizio della gara, mentre per Ott e Thierry sempre più frustrati dalla superiorità Toyota, il rischio anche se in grado di dargli solamente un secondo o due non li ha intimoriti, ed il risultato gli ha dato ragione. Nelle prime due prove vere Neuville ha poi pagato la posizione sulla strada, un elemento con il quale ha sempre fatto a pugni poco conta se parte per primo o per secondo. Mentre Tanak con un passo altissimo batte uno scratch e riesce ad allungare di una manciata di secondi su Lappi e due manciate sul resto del gruppettino dei top. Oramai è chiaro che le redini di Hyundai le tengono le sue due punte di diamante, una situazione che tutto sommato in molte situazioni compensa quello che la squadra non decide, ma la cosa sta costando carissima a Oliver Solberg, entrato in un tunnel senza via di uscita. Sulla prima speciale vera non è nemmeno riuscito ad agganciare il primo intermedio che era già gambe all’aria, il ragazzo è abbandonato a se stesso e probabilmente non viene nemmeno messo in condizione di cucirsi addosso la macchina.   

CLASSIFICA

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