OGIER IN TOYOTA

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L’annuncio di Toyota dovrebbe arrivare a giorni, probabilmente lunedì prossimo ma con la conferenza stampa di Citroen che ne ha annunciato la partenza il suo futuro è oramai chiaro, mentre a Versailles gettano la spugna e senza un top driver rinunciano al programma WRC, una sorta di alibi per uno stop che era nell’aria, ma che i vertici hanno smentito sino a ieri.

Il caso Ogier si è concluso molto più rapidamente di quanto le ultime dichiarazioni di Citroen facessero intendere, anzi più che fare valere il contratto la partenza di Seb è stata presa al volo per giustificare uno stop che era nell’aria oramai da qualche settimana. Quale fosse la posizione di Ogier era abbastanza chiara, visto che chi era vicino a lui sui social aveva sentenziato o Toyota oppure lo stop. A questo punto è però incomprensibile la difesa ad oltranza dei vertici Citroen e PSA Motorsport nel ribadire che Citroen avrebbe continuato nel mondiale come da programma, affermazioni fatte a distanza di pochi giorni prima dalla Jackson e poi da Finot. Che in qualche maniera stessero cercando di trattenerlo lo si sapeva, ma le speranze erano ridotte a zero non tanto per il problema Catalano, quanto per le evoluzioni placebo che non hanno ridato vigore alla C3 durante tutta la stagione. Ma soprattutto a fare crollare anche le ultime residue speranze sono stati i test sulla vettura 2020 (nuova aerodinamica e sospensioni), che non hanno palesato miglioramenti significativi. Con il caso Tanak esploso alla vigilia del Catalunya è difficile credere non ci sia stato un abboccamento nel pregara con Ogier, quindi con il suo primo pilota sul piede di partenza è difficile comprendere i perchè della pantomima che i vertici Citroen hanno mandato in scena in queste settimane. Difficile credere che le clausole contrattuali potessero lasciare libero Ogier senza tanti problemi, come alla fine si è cercato di fare capire con la dichiarazione della sua partenza. E’ quindi evidente che si era alla ricerca di una scusa per abbassare le saracinesche, ed ovviamente non dovere più nulla al campione di Gap. Ma quello che traspare è una conduzione delle trattative incomprensibile o meglio condotta su due linee differenti, quella del reparto corse del gruppo e quello dei vertici Citroen che non hanno mai fatto mistero del insoddisfazione per gli scarsi risultati, ed i costi elevati del mondiale rally, per non parlare del salario di Ogier che alla Jackson è andato sempre di traverso. Così prendendo al volo la formalizzazione da parte di Ogier di rompere è arrivato lo stop con buona pace di Lappi che si ritrova a piedi.    

 

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