OGIER FA SUO LO SHAKE

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I due chilometri e rotti dello shake down di Olbia Cabu Abbas, hanno rispolverato la parte sterrata della speciale cittadina degli anni passati nel cuore di Olbia, un tracciato artificiale ma ad alto tasso spettacolare che ha attirato un grande numero di appassionati e non; visti i tanti giovanissimi assiepati lungo il percorso.

Come in quasi tutte le gare del WRC lo shake non è molto rappresentativo del percorso di una gara, ed anche il Sardegna non è stato da meno utilizzando la parte sterrata della speciale spettacolo di Olbia Cabu Abbas, nella zona Archeologica della città. Due chilometri e rotti con un tracciato artificiale ma ad alto contenuto spettacolare, in grado di soddisfare il numeroso pubblico presente che ha potuto godere di uno shake down facilmente fruibile, con ampi parcheggi e agevolmente accessibile dalla città e anche dal service a piedi. A dettare legge sono state le GR Yaris Rally1 che sono andate a monopolizzare le prime quattro posizioni dello shake, mentre le Hyundai hanno dato l’impressione di volersi nascondere in vista della gara vera che inizierà domani mattina. Il miglior tempo lo ha battuto nel secondo passaggio Seb Ogier, migliorando lo scratch fatto segnare nella sua prima run, portando così il suo vantaggio a sette decimi su Takamoto Katsuta e Sami Pajari autori della medesima prestazione. Tempo che il giapponesino ha ripetuto in fotocopia anche nella seconda run, un paio di decimi fuori da questo podio virtuale troviamo Kalle Rovanpera autore dello stesso tempo di Neuville e della Fiesta di Josh McErlean. Alle loro spalle distanziati di 1”.1 vanno ex aequo anche Munster e Fourmaux che bruciano Tanak per un solo decimo di secondo. Decimo assoluto a 2”.6 dalla testa troviamo la GR Yaris di Elfyn Evans che non ha osato nulla, non è ben chiaro se per tenere coperte le proprie carte, o per una certa rassegnazione viste le poche chance che gli concede la sorte in una gara dove aprire la strada sarà un gap non indifferente. A chiudere il gruppetto delle rally1 (Serderidis a parte) ci troviamo un Martins Sesks deludente, seguito A 1”.5 dalla Yaris Rally2 di Oliver Solberg tallonato ad un solo decimo dalla Skoda Fabia RS del nostro Roberto Daprà in coppia con Luca Guglielmetti, che si lasciano alle spalle Rossel, Joona e Bulacia.

SHAKE DOWN

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