MONTECARLO ATTACCO MADE UK

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Quando i punti interrogativi sul Montecarlo hanno cominciato diradarsi, è cominciato un cannoneggiamento ininterrotto (da parte di chi voleva un rinvio) mandando in prima linea alcuni top driver che hanno messo il dito sui problemi alle frontiere, tra Francia e UK. Ma con i test della Ford in Ardechè è stata strappa la maschera a chi ha soffiato sul fuoco.

Il momento è difficile e complicato, ed il Montecarlo in queste ultime settimane ha navigato a vista come era successo a Monza, senza avere sino al momento dell’apertura delle ricognizioni la certezza matematica di farcela. Unica garanzia l’impegno di una organizzazione determinatissima come la squadra dell’ACM capitanata da Tornatore, che non ha mai smesso di crederci, ed è andata avanti a testa bassa come la squadra italiana che ha dato il 110% per realizzare il Sardegna e poi il Monza. Nel 2021 si sperava di non rivivere quanto di peggio si era visto l’anno passato con la gara di turno che veniva messa in dubbio da veline senza fondamento. Una su tutte il rally Sardegna che in più di una occasione è stata apertamente cannoneggiata dal versante anglo tedesco. Comportamenti discutibili, anche se il termine più corretto sarebbe, vergognosi, soprattutto perché celano interessi particolari e secondi fini, che non si sono fatti attendere e sono andati a riempire la calza della befana. Dopo le veline su uno spostamento del Montecarlo, prima a fine febbraio e poi a fine stagione, che l’ACM non ha mai preso in considerazione, il campo di battaglia è stato spostato sui problemi legati alle frontiere tra Francia e Gran Bretagna. Situazione complicata dal sommarsi alle problematiche legate alla Brexit, a quelle della variante inglese del covid-19; che nelle ultime emanazioni del governo francese è tornata a mettere sul piatto tamponi e isolamento. Una complicazione reale ma tutt’altro che insuperabile, visto che alcune norme sono entrate in vigore questo lunedì, quando piloti e squadre erano già a Gap o nei dintorni. Le speculazioni sulle difficoltà per i piloti Britannici di essere al via, oppure su una ipotetica impossibilità della M-Sport di raggiungere Gap sono state utilizzate in maniera strumentale, anche quando la squadra di Sir Wilson era già sulla strada dell’Ardechè per testare le nuove coperture. Certamente qualche complicazione in più il Regno Unito la deve affrontare, con la Brexit alle frontiere UE in un periodo di pandemia si possono aggiungere delle problematiche, ma sicuramente non più di quelle incontrate dai driver russi oppure Sud Americani come Bulacia. Come l’anno passato l’impressione che una fronda interna alla macchina del WRC, sia più attenta ad interessi particolari rispetto a quelli del campionato.

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