L’errore nella replica della Krašić ha infranto i sogni di Andrea Mabellini e Virginia Lenzi, ed ha lasciato una maschera di delusione sul volto della coppia bresciana, ma dalla sua il Mabe ha appena ventisei anni, quattro in meno di Marczyk e cinque rispetto ad Armstrong, ed il suo crescendo non ha ancora palesato quali possano essere i suoi limiti.
L’equipaggio bresciano è stato autore di una stagione da incorniciare, un crescendo iniziato sulle strade del Ceredigion venti ventiquattro, ed anche se quest’anno la fortuna gli ha voltato le spalle in più di un’occasione. A lasciare il segno più profondo sono stati il cedimento della sospensione in Ungheria, quando era al comando a tre speciali dalla fine, e i due minuti pagati al Ceredigion per una leggerezza della sua squadra. L’errore nella tappa del sabato in Croazia, ha messo la parola fine al sogno, ma nell’ottica campionato, la risurrezione di Marczyk nella tappa finale sotto la pioggia probabilmente avrebbe rimandato il match ai punti della power stage. Per usare un termine calcistico si sarebbe andati alla lotteria dei calci di rigore. Anche perché il successo di Armstrong sarebbe stato inattaccabile anche per Mabellini, non per questioni puramente velocistiche, ma per i secondi persi nelle tre speciali della prima bouclé a causa di qualche noia tecnica. Trenta secondi impossibili da recuperare. Non essere riuscito a portarsi a casa un titolo ERC è un peccato perché a ventisei anni sarebbe stato un gran bel biglietto da visita, ma guardando avanti quello che ha messo sul piatto è altrettanto importante. Il futuro è dalla sua, anche se è digiuno di esperienza sulle strade del WRC ha un certo peso, la solidità acquisita in questi anni in gare internazionali molto formative gli ha permesso di crescere sotto tutti i profili, preparandolo ad un eventuale salto nella massima serie. Anche il polacco ha dimostrato di essere cresciuto molto, sull’asfalto e sulla terra più lenta, a differenza del bresciano è andato per cinque volte a podio, però non ha mai dato l’impressione di potere sferrare una zampata vincente. Ed orami sulla soglia dei trent’anni, anche se ha un paio di stagioni di esperienza nel WRC2, le sue speranze di un salto di categoria sono molto limitate, realisticamente legate alle valige degli sponsor. L’età non gioca nemmeno dalla parte di Armstrong nonostante alle sue spalle ci sia la M-Sport, è evidente che Jon è il più dotato della nuova generazione di piloti Irlandesi, ma i suoi budget sono molto più risicati rispetto a quelli dei connazionali, e nel panorama attuale resta legato alle briciole concesse da Wilson nei campionati dove M-Sport ha qualcosa da dimostrare e non solo fare presenza.
