L’ADRIATICO ED I TERZI INCOMODI

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Il campionato italiano terra inizia sugli sterrati Marchigiani di Cingoli con un rally Adriatico che abbandonato il format CIR, propone un campionato ad alto tasso qualitativo con la sfida tra uno Scandola all’esordio sulla Hyundai ed Andreucci sulla fida 208, ma a mettere d’accordo i due litiganti potrebbero essere Crugnola e Gryazin terzi incomodi con le Fabia.

L’elenco iscritti dell’Adriatico propone ben 49 equipaggi, un’ottima tenuta considerando che i numeri sono in linea con quelli della stagione passata quando si fregiava della titolazione CIR. Primo atto di un campionato terra che ha fatto discutere per buona parte dell’inverno, proponendo parecchi aggiustamenti in corso d’opera, caldeggiati a furore di popolo tra gli abituè delle strade bianche. Correzioni che non segnano certamente una svolta per la serie, ma se non altro gli hanno permesso di evitare una temuta diaspora e restare sui livelli delle ultime stagioni, nulla di fantascientifico ma innegabilmente in crescita rispetto ad un campionato che tornando in dietro di una manciata di stagioni non riusciva ad avere i numeri per stare in piedi da solo. A contribuire al sostanziale pareggio con il 2018 ci hanno messo lo zampino le Fiesta R2 dello Junior e il trofeo riservato alle gruppo N quattro ruote motrici. Lasciandoci alle spalle le tematiche legate alla salute generale del campionato, da punto di vista qualitativo la serie con l’ingresso della Peugeot 208 di Paolino Andreucci e la Hyundai i20 di Umberto Scandola fa un importante passo avanti, prendendo tutt’altro spessore visto che i due sino all’anno passato si giocavano il primato nella massima serie tricolore. Sulla terra delle Marche il discorso per l’assoluta però si allargherà a due terzi incomodi di lusso come Andrea Crugnola, ed il Russo Gryazin entrambi al volante di una Skoda Fabia, vettura che sulla terra mantiene una forma smagliante. Se il Russo resta un punto interrogativo, forte ma ancora umorale e comunque sino ad oggi privo di uno spunto realmente bruciante, Andrea nella sua veste di non iscritto al campionato, se non avrà nessun freno a mano tirato, potrebbe togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Meno quotati a livello popolarità, ma fortissimi sulla terra Ceccoli e Stephane Consani, che hanno il vantaggio di partire dietro e sui trenta chilometri della prima boucle potrebbero capitalizzare questo vantaggio per fare la differenza.       

 

 

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