LA DAKAR GETTA LA MASCHERA

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La 42a edizione della Dakar che si disputerà dal 5 al 17 gennaio prossimi, sarà ospitata dall’Arabia Saudita. Prenderà il via da Jeddah uno dei porti commerciali più importanti del mondo, nonché la porta di accesso dei pellegrini verso i luoghi santi della Mecca o di Medina, nato come villaggio di pescatori nel settimo secolo.

Con una distanza totale  di oltre 7 800 km, con oltre 5000 km di speciali in cui i piloti, nella seconda parte della gara, saranno alla scoperta delle dune dell’Arabia Saudita dove le qualità della navigazione saranno fondamentali. In prossimità del Mar Rosso o ai confini della Giordania per le tappe intorno a Neom e poi verso Al Ula, i copiloti saranno i maestri del gioco.  Il percorso diventa sempre più sabbioso con le difficili dune tra Ha’il e la capitale Riyadh, dove verrà osservato un giorno di riposo. La corsa riprende poi con la scoperta del “Quartiere Vuoto”, la vasta porzione desertica del territorio saudita in cui si svolgeranno le tappe principali di Shubaytah e Haradh. Ma nulla dice che le classifiche saranno congelate nella fase finale di Qiddiyah, dove la navigazione potrebbe persino giocare brutti scherzi. L’elenco ufficiale delle iscrizioni alla Dakar 2020 conta 351 veicoli (contro 334 nel 2019): 134 auto e SSV, 47 camion, 170 motocicli e quad. Tutti gli specialisti sono presenti da Nasser Al Attiyah, a Stepahne Peterhansel, a Nani Roma, Giniel De Villiers, Jakub Przygonski, Carlos Sainz, Martin Prokop e Bernhard Ten Brinke. C’è poi l’esordiente Fernando Alonso. L’Arabia Saudita è presente con 13 piloti e 5 copiloti, il più atteso è Yazeed Al-Rahji, contendente al titolo alla guida di un  Toyota Hilux. Due gli equipaggi italiani Andrea Schiumarini e Enrico Gaspari  e Marco Carrara  e Leonardo Cini con il Mitsubishi Eclipse Cross. Infine, 13 donne sono coinvolte nella Dakar del 2020, tra cui un equipaggio femminile al 100% composto dall’italiana Camelia Liparoti e Annett Fischer con un  Yamaha  tra i SSV dove figurano anche Stefano Marrini anche lui con una Yamaha, Elvis Borsoi e Stefano Polloni su Can Am.

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