Dopo un sabato tattico i punti extra del super Sunday, in un WRC costruttori che si gioca punto a punto, riaccendono la gara, ed a farne le spese sulla prima speciale di giornata è il leader virtuale Tanak, irrimediabilmente out. Un uscita rovinosa che serve a Neuville la matematica certezza del titolo piloti, mentre le redini della gara passano a Evans per un Japan bis.
Un sabato relativamente tranquillo, è stata la quiete prima della tempesta in un mondiale che si sarebbe giocato punto su punto era inevitabile un impennata esponenziale dello scontro per aggiudicarsi i punti extra del super Sunday. Il colpo primo colpo di scena è arrivato negli ultimi chilometri della speciale iniziale, quella più lunga di giornata con i suoi venti chilometri e rotti. Un Tanak deciso a portare a casa punti preziosi anche la domenica esce lungo da una curva e nel tentativo di riguadagnare la strada incontra uno scalino che lo spara gambe all’aria. Un uscita che consegna matematicamente il titolo piloti al suo compagno di squadra Thierry Neuville, un successo abbastanza scontato, nonostante per un intero fine settimana il promotore ha spinto a mille per dare maggiore enfasi su una sfida. Il tempo di un abbraccio e qualche sorriso, ma con l’uscita del compagno Estone il campionato costruttori è ritornato più in bilico che mai, e quindi le due squadre sono tornate a giocarsi il mondiale sul filo del rasoio. Un braccio di ferro a due, Hyundai Toyota, con un Mikkelsen rientrato in maniera estremamente incisiva, ed il suo compagno Neuville oramai lanciato a briglia sciolta. Sull’altro fronte a caccia di punti extra c’erano tutti e tre i moschettieri con Evans, Ogier e Katsuta che sono arrivati a giocarsi tutto sulla power stage, dove a fare saltare il banco è stato il solito Ogier. Firmando lo scratch sulla power è riuscito a prendere i cinque punti di bonus, ed in pratica ha regalato alla Toyota il titolo costruttori, piegando Neuville, ed ha alleggerito il peso di Mikkelsen autore di un errore sulla power che gli è costato una manciata di secondi. Il tempo perso è quello di una sbavatura, ma l’errore è stato di quelli dove poteva pagare pegno, anche con uno stop; quel pizzico di fortuna mancato a Tanak ha baciato in fronte il norvegese. Il mondiale costruttori è così sfumato sull’ultima speciale della stagione, un boccone molto amaro per Hyundai e Abiteboul da mandare giù, una sorta di salvagente, o meglio salva stagione, per una Toyota che ha sprecato l’impossibile, ed ha messo in evidenza una gestione quanto meno discutibile.