IL TRUCCO C’E’ MA..

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L’aerodinamica, ovvero l’arte di sapere trarre vantaggio dalle leggi che regolano la dinamica dei fluidi, spesso viene presa sotto gamba, ma se la Yaris ha dimostrato di saperci fare la differenza, i risultati modesti ottenuti dalla Fiesta fanno capire che la galleria del vento non fa la differenza, a farla è l’inventiva umana che c’è alle spalle. 

In Finlandia i riflettori erano tutti puntati sul nuovo look della Fiesta di Ogier e delle sue evoluzioni aerodinamiche, estrattori sulle ruote posteriori decisamente ampliati e simili a quelli della Toyota, ed un estrattore dal fondo rivisto in maniera significativa per dare più velocità al deflusso. I risultati però non sono stati significativi, anzi Ogier ha lamentato una certa difficoltà nel trovare un set up adeguato. In realtà visti i secondi che volavano via per la posizione sulla strada, ed un Ogier che gìà a fine prima tappa vista l’impossibilità di giocarsi qualcosa aveva mollato, avere dei comparativi attendibili è impossibile. Sta di fatto che i risultati anche se arriveranno potranno essere sensibili, ma non certo rivoluzionari come quelli della Yaris, che nelle gare veloci volava già l’anno passato quando il motore era decisamente inferiore alla concorrenza. In realtà il look Ford non è il primo a cambiare, ad inizio stagione anche la i20 ha avuto il suo restailing, modifiche nelle linee ma sopratutto sull’estrazione sulle ruote posteriori. Ma anche nel caso Hyundai i risultati sono stati insignificanti, e con le tante novità che si hanno ad inizio stagione il tutto è finito direttamente nel dimenticatoio. Stiamo parlando comunque sempre di costruttori abituati a lavorare con le migliori gallerie del vento, strutture all’avanguardia con potenziali di calcolo davvero notevoli. Ma computer e simulatori in grado di avere in memoria casistiche e banche dati immense a volte non bastano, o quanto meno possono essere utili a profilare uno specchietto oppure le linee dell’ala posteriore. Ma il vantaggio aerodinamico che fa la Yaris imbattibile quando le media gara vanno oltre i cento chilometri, c’è calcolo ma sopratutto intuizione e un idea fuori dagli schemi. Tanto basica ed elementare, se vogliamo insignificante nella sua semplicità, che tutti i tentativi di imitazione prima Hyundai e poi Ford non hanno dato risultati. Quindi il trucco c’è ma non si vede, eppure i tre elementi determinanti fondo con annesso estrattore, alettone, ed estrattori sui passaruota, in un anno e mezzo sono stati analizzati ed anche scopiazzati, ma senza risultati. E’ quindi evidente che si tratta di qualche dettaglio che gli stessi specialisti sino ad oggi non sono stati in grado di cogliere. A quanto pare il focus resta sull’estrazione sulle ruote posteriori, azzerando flussi e vortici generati all’interno del passaruota, permettendo un perfetto risucchio a terra ottimizzando il lavoro del fondo. Ma i dubbi cominciano ad essere sempre più grandi, ed anche la fame di risposte visto che la dove si vola Toyota fa la differenza e basta.                                   

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