IL PUBBLICO SALVA LA CROAZIA

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I dubbi sul calendario WRC 2024 sono ancora tanti e sono quelli che tengono banco sul tavolo del promotore, il punto interrogativo sulla Croazia però potrebbe sciogliersi a breve, se un paio di mesi fa tanti erano i dubbi sulla sua permanenza (legati soprattutto ai budget), oggi dopo la straripante marea di pubblico e i relativi incassi il vento sembra cambiato.

Il primo anno è andata in scena una gara in pieno periodo covid, con un teorico porte chiuse che avrebbe dovuto vedere una gara deserta, così non è stato, ma a bordo strada soprattutto in tappa due e tre si è addensato un pubblico locale, attirato da curiosità e un controllo dalle maglie larghe. L’anno passato tra qualche incertezza organizzativa sulla gestione del pubblico, ed un meteo inclemente che ha frenato l’affluenza locale i numeri sono stati importanti ma non ancora straripanti. Quest’anno il pubblico è stato quello delle grandi occasioni, da tutto esaurito; rispetto all’anno passato i numeri a colpo d’occhio sono triplicati. Ma anche l’organizzazione nella gestione e vendita dei biglietti è stata decisamente più centrata, con un prezzo popolare del pass (una trentina di euro), un successo che si è concretizzato nelle ultime settimane, contribuendo in maniera pesante sul budget complessivo della gara. Un elemento che ha ridato ossigeno e voglia agli organizzatori di rilanciare con vigore la propria candidatura almeno per il 2024, questo non significa che la quarta edizione nel WRC sia cosa fatta, ma di sicuro a Zagabria ora si respira tutta un’altra aria, quella di provarci veramente. Organizzativamente rispetto alle due precedenti edizioni era palpabile che ci sono stati dei tagli, un periodo difficile non solo per l’organizzazione, ma per l’intera nazione che ha iniziato la sua fase di transizione verso la moneta unica europea. Il pubblico tutto sommato nelle zone calde è stato gestito abbastanza bene, qualche perplessità c’è stata sulle speciali del venerdì nel vedere quasi tutti gli spettatori con il pass e nessun controllo, ma nelle tappe seguenti le postazioni di ingresso si sono attivate. Impressionante l’internazionalità del pubblico presente che oltre alle nazioni confinanti ha assistito all’invasione dei fans dei paesi dell’est. La cornice di pubblico nel suo insieme è stata degna di un appuntamento del mondiale rally, e se la risposta sarà la stessa anche al Central Europe Rally, nonostante la data di fine ottobre remi contro, è facile immaginare un’altra gara da sold out.

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