Questo fine settimana il nuovo TIR nella versione a gironi inizia sulle strade del rally della Marca, il primo round del girone “A”, tre gare tutte a trazione veneta; con un pizzico di sorpresa si registra una lieve flessione di iscritti, visto la formula molto concentrata e con un numero limitato di gare, ma per un giudizio attendibile bisognerà attendere ancora qualche gara.
Il computo totale degli iscritti della gara di Montebelluna, Valdobbiadene, si presenta al via con ottantadue equipaggi; 67 le vetture moderne e 18 le storiche, una flessione di presenze contenuta ma comunque pesante, soprattutto in questo periodo dove i costi assicurativi sono schizzati alle stelle. Il calo tra le vetture storiche è quasi fisiologico visto che il prossimo fine settimana (venerdì 11 e sabato 12 aprile) andrà in scena il Costa Smeralda secondo appuntamento del campionato italiano rally auto storiche. Gli occhi di tutti però sono puntati sulle moderne perché al Marca scatta il primo appuntamento TIR, un campionato rivisto nel suo format con una formula a tre gironi, due gironi di base e uno a coefficiente maggiorato. La classifica finale del TIR verrà redatta sommando un numero massimo di 2 risultati ottenuti in uno dei due giorni (A oppure B), a questi andranno aggiunti i risultati ottenuti nelle gare a coefficiente maggiorato 1,5, dove è previsto uno scarto. Una formula che consente ai concorrenti di giocare in entrambi i gironi, oppure nel caso di budget più ristretto puntare al campionato optando per un solo girone (A o B), ovvero disputando solamente cinque gare. Al confronto con il TIR versione venti ventiquattro, il campionato nel suo complesso risulta più abbordabile, ma in questo primo round è difficile dare una valutazione reale su come è stato recepito il nuovo format. La leggera flessione registrata (una decina di vetture) oggi può dirci che il TIR non andrà a registrare un nuovo boom di partecipanti, però non bisogna avere fretta di fare subito i conti perché sul Marca pesano due fattori importanti: il cambio di zona CRZ e il gioco degli scarti. Il passaggio dalla zona 4, alla quinta zona ha dato più equilibrio (numerico) alle due zone CRZ del nord est, ma in una gara di frontiera, ai confini tra Veneto e Friuli qualche problemino sul cambio di bacino delle utenze lo ha creato. Per quanto riguarda il TIR il gioco degli scarti continua a penalizzare particolarmente le gare senza coefficiente, con il nuovo format quelle dei gironi A e B; un certo peso però potrebbe derivare anche da una formula che sembra faticare a convincere.