Anche se mancherà il risultato pesante, sicuramente con meno delusione rispetto all’Ungheria dove ha dovuto issare bandiera bianca quando aveva nel mirino il successo, anche sulle speciali di Karlstad ha tenuto per tutta la gara il passo dei fortissimi locali, unico tra i non scandinavi a restare a poche manciate dalla testa della gara, oltre ad avere battuto du scratch.
Esame superato alla grande per Andrea Mabellini e Virginia Lenzi sulle speciali made in Sweden del Royal Rally of Scandinavia, una gara con le classiche medie stellari delle speciali nordiche, approssimativamente a quattro speciali dalla fine la media oraria si aggira sui 117 Km/h. Un paio di punti in meno del Finlandia, ovviamente riferito alle medie orarie delle Rally2. Dopo il successo sugli asfalti della Polonia venti ventiquattro, il driver bresciano in Ungheria è stato realmente superlativo, l’epilogo non è stato dei più fortunati, ma su quelle speciali durissime e particolari ha dimostrato di avere dato un ultimo click al suo ritmo di gara e di lottare senza timori reverenziali per il successo finale dal primo all’ultimo metro. A Karlstad era quasi inevitabile gli occhi di tutti fossero puntati su di lui, per pesare se quel click sul passo registrato in Ungheria non sia stato solamente un qualcosa di una tantum. Ma sulla seconda speciale, quella che apriva la prima tappa (dopo l’apericena del giovedì) nonostante una foratura finisce a cinque secondi dai primi, era abbastanza evidente che il suo era un gran passo. Ed alla fine della prima bouclé pagava appena una decina di secondi alla leadership di Brynildsen, primo dei non scandinavi con un passo in linea a quelli dei primi cinque, tre norvegesi, uno svedese e un finlandese. Nel primo passaggio sulla Colins va a battere il suo primo scratch, successo che nella prima bouclé del secondo giorno va a ripetere sulla Bjurerud, la dimostrazione palese di avere sincronizzato il suo passo sui primi della classe. A spalancargli le porte della top five è Ostberg, che paga a caro prezzo una foratura, ed a quel punto con un distacco di una quindicina di secondi dal terzo cerca di portare a casa punti importanti per l’ERC, ma non rinuncia a tenere nel mirino la quarta posizione di Larsen. Un gara comunque vada superba dove senza alcun timore reverenziale è sempre rimasto incollato al trenino dei migliori, un’rally prestazionalmente eccelso ma anche intelligente votato a portare a casa punti preziosi che la sorte gli ha strappato nel finale dell’Ungheria.