IL CIR CONFERMA LA SARDEGNA

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La riunione della passata settimana tra la Federazione e gli addetti ai lavori che gravitano nel CIR non ha partorito nessuna rivoluzione ma piccoli aggiustamenti; risolto uno dei nodi principali ovvero la presenza del Sardegna nel calendario CIR, connubio destinato a continuare anche nel 2020, ma questa volta finalmente all’interno del WRC2.  

Nella riunione tra i costruttori ed ACI Sport della passata settimana si è cominciato a delineare le linee guida della prossima stagione CIR a cominciare dal nodo dei calendari uno di quelli che ha sempre acceso gli animi di piloti, addetti ai lavori e appassionati. Probabilmente dal prossimo anno verrà avviato un vero e proprio principio di alternanza che andrà a sostituire almeno una gara a stagione. Nella riunione non sono stati fatti nomi o indicazioni in merito, ma voci di corridoio danno una cerchia di nomi con Friuli e Targa per il probabile turno nel CIWRC, mentre la più quotata all’ingresso nella massima serie è Alba. Nonostante la contrarietà di tutte le squadre il Sardegna WRC veleggia verso una sicura conferma, la mancanza di terra nel campionato e la fatica della maggior parte degli organizzatori continentali ad imbastire delle gare su sterrato prossime ai 150 chilometri è alla base di questa conferma. Questa volta però a meno di qualche sorpresa dell’ultimo minuto sembra che i piloti CIR correranno all’interno del WRC2. Una scelta vitale per la promozione che la serie iridata è in grado di dare, ma anche dagli importantissimi risvolti sportivi visto che il collegio internazionale della gara dedica almeno l’85% della sua attenzione alle serie marchiate WRC, lasciando per il resto dei concorrenti solamente i ritagli di tempo della giornata e quest’anno a pagare il prezzo più alto è stato Simone Campedelli che ha dovuto attendere mezza giornata per un tempo imposto riparatore. Ritardo che lo ha visto uscire di strada quando inseguiva la testa del CIR, mentre in realtà (quando gli è stato reso il maltolto) era in testa con un ampio margine. Non sfruttare la norma della FIA che permette alla autorità nazionale di iscrivere quante vetture R5 vuole nel WRC2, senza bisogno di versare l’iscrizione al campionato, è stato un errore imperdonabile. Trattandosi di gara lunga e molto dura è molto probabile che i protagonisti della serie più che a fare vetrina si marchino a vicenda in ottica campionato, ma una cosa è farlo nell’anonimato delle retrovie un altro è partire già il venerdì sotto i riflettori.                    

 

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