I PERCHE’ DELLA CRISI DEUTSCHLAND

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Al Deutschland fallisce anche il disperato tentativo di confinarsi all’interno del campo militare di Baumholder, ma le ragioni esposte per il restringimento delle norme anti-covid fanno acqua e la realtà è un dejavu: con una gara sbandierata a porte chiuse ma sperava nel pubblico pagante, ma con il peggiorare della situazione la forzatura non è passata.

In realtà la volontà di esserci a tutti i costi e guadagnarsi così la permanenza nel calendario WRC per le prossime due o tre stagioni, in barba a rotazioni o altre diavolerie (oramai morte e sepolte dagli eventi), era semplicemente un bluff. Mascherato in maniera superba, ed al quale ci hanno creduto più o meno tutti, a cominciare dalle severe autorità Tedesche. L’obbiettivo non è mai stato un rally realmente a porte chiuse, ma semplicemente fare passare l’idea di una gara con un controllo capillare, con pochi (o meglio uno solo) accessi controllati agli ingressi dagli stessi militari. Ma quello a cui l’ADAC stava lavorando, nemmeno troppo in segreto, era un piano per aprire ad un numero di spettatori contingentato, sulla falsariga di quanto si sta facendo in Estonia. Per riuscire come i loro colleghi dell’est a tirare via almeno un milioncino, ed evitare di dovere rompere il salvadanaio. Ma con l’aumento dei numeri della pandemia, che in Germania sono cominciati a salire in maniera preoccupante, è abbastanza evidente che il pubblico sarebbe rimasto fuori e qualche problema ci sarebbe stato a superare l’ostacolo del nuovo limite di assembramenti per le manifestazioni abbassato da 500 a 350 persone. Una restrizione che doveva cadere il 31 ottobre, ma ora sembra destinata ad essere prorogata almeno sino alla fine di quest’anno. Certamente per il service 350 è un numero molto ridotto, ma in un’area sorvegliata ed immensa come Baumholder suddividere il service in due e stare nella norma non sarebbe stato un problema così insormontabile e neppure troppo costoso. A questo punto però con l’impossibilità di fare pubblico la necessita di andare a limare ulteriormente i piani sono diventati una sorta lasciapassare ideale per gettare la spugna senza rimetterci la faccia. Ma come per molte gare del nord a dare il colpo di grazia più che la pandemia sono stati i risvolti economici di gare che puntano molto sui biglietti del pubblico. L’unica differenza è stata la maschera indossata sino ad oggi che era riuscita ad ingannare quasi tutti e che non hanno nessuna intenzione di togliersi.         

 

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