HYUNDAI PAGA PEGNO

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L’anno passato il team di Alzenau sugli altopiani del Mexico aveva visto i suoi propulsori in leggero debito di ossigeno sulla concorrenza, confermando le prestazioni non brillantissime di una gara che le Coreane non hanno mai digerito. Un gap che in termini di prestazioni è stato ampiamente recuperato, ma i problemi che hanno appiedato Sordo e Neuville forse ..

Un anno di gestione Adamo in Hyundai ha segnato un cambiamento soprattutto nell’approccio alle gare, con una maggiore attenzione a regolazioni e sviluppi specifici, in un mondiale sempre più tirato non esistono miracoli tecnici, ma l’attenzione ai singoli dettagli può fare una grossa differenza. Un modus operandi che gli ha permesso di vincere il titolo costruttori e quest’anno al Montecarlo ha permesso di fare la differenza con un set up perfetto sull’asciutto, permettendo a Neuvile di rischiare qualcosina in meno quando il mattino l’aderenza veniva in meno. In Messico il lavoro puntava chiaramente a mettere quel tigre in più in un motore prestazionalmente ottimo, ma che in quota ha sempre dato l’impressione di pagare qualcosina alla concorrenza. Non può essere un caso che dal 2014 al 2019 siano arrivati soli tre podi (due terzi con Neuville, ed un secondo con Sordo). Un gap che ad Alzenau sono riusciti a chiudere alla grande, non a caso le Hyundai i20 plus tra ieri e giovedì notte sono andate sette volte a scratch in undici speciali disputate e lo hanno fatto con tutti e tre i piloti. Le proporzioni di questo miglioramento non sono quelle di quei 10” su El Chocolate che Tanak ha inflitto a tutti, li c’era tanto del pilota Estone (forse anche troppo), ma di sicuro il gap è stato chiuso basta guardare il gap di Neuville alla fine della prima boucle (appena 10”) nonostante una posizione sulla strada penalizzante. Ma non sempre tutte le ciambelle escono con il buco, ed a farne le spese è stata la durata, legata a qualche falla elettronica o di componentistica, vista la similitudine delle circostanze che hanno visto fermarsi prima Sordo e poi Neuville. Un doppio stop che nell’economia di mondiale costruttori (sempre più azzoppato) potrebbe lasciare un segno pesante. Un peccato per Neuville perfetto interprete di una tappa che lo vedeva partire per secondo e nonostante questo era terzo assoluto. Mentre l’amarezza di Sordo è ancora maggiore nel primo passaggio sulla El Chocolate si ferma e perde 5 minuti, nella replica si ferma nuovamente ma con il motore out per surriscaldamento, uno stop che lo obbliga ad un ritiro definitivo.         

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