GRYAZIN TITANICO

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Una gara senza storia. L’edizione numero 50 del Rally di San Marino non è mai stata neanche contendibile, con Nikolay Gryazin che pareva davvero determinato a fare cappotto. Alla fine non ce l’ha fatta per pochissimo, perché ha lasciato appena due speciali su nove a Paolo Andreucci, secondo assoluto e primo nella classifica di campionato lasciato a più di mezzo secondo a chilometro.

Il garfagnino nel primo passaggio ha pagato un dazio pesante al fatto di partire per primo sulle prove (“ci aspettavamo di prendere un secondo a chilometro”, diceva al primo riordino: attese osservate) e poi ha fatto quello che poteva negli altri due passaggi. Quando è stato del tutto evidente che Gryazin non lo avrebbe mai potuto riprendere, ha alzato il piede: “Abbiamo spinto per davvero solo per poco: Nikolay è fortissimo e ci ha dato parecchio all’inizio. Poi ci siamo concentrati sul campionato, ma non serviva spingere fortissimo: il ritmo che abbiamo tenuto era sufficiente, perché alle nostre spalle erano già distanti”, le parole dell’undici volte tricolore. Chi ha sofferto meno di tutti la strada ghiaiosissima di inizio giornata è stato proprio il russo: “È stata dura, sapevamo che Paolo sarebbe andato forte ma ci aspettavamo molto meno di così. La gara è stata importante per provare in queste condizioni, con uno sterrato così abrasivo e in cui la ghiaia scivolosa obbligava a una guida molto precisa. Tornerò nel Mondiale in Finlandia, non dovrebbero esserci problemi col governo”, dice Gryazin, escluso dall’Estonia per le sanzioni che l’esecutivo estone ha imposto alla Russia dopo l’aggressione dell’Ucraina.
A chiudere il podio è stato Giacomo Costenaro, che ottiene così per la prima volta in stagione il secondo posto fra gli iscritti al Cirt: anche lui ha pagato lo scotto di partire per secondo sulle speciali, ma già dal secondo giro ha saputo recuperare fino a mettersi dietro ai soli Gryazin e Andreucci. Così, il pilota di Marostica si conferma secondo al solo Ucci nel Cirt: chi poteva dargli fastidio, Enrico Oldrati, è incappato in una giornata stortissima. Dopo la risoluzione di un problema all’acceleratore emerso nella serata di venerdì, il bergamasco ha pagato pegno nel primo giro fino a scivolare al decimo posto assoluto. Una rimonta costante gli ha permesso di risalire fino alla sesta piazza, scavalcando alla fine dell’ultima prova speciale Massimiliano Tonso. Davanti a Oldrati hanno concluso Daniele Ceccoli, sempre più a suo agio con le ritrovate gomme Pirelli, e Matteo Gamba, quinto dopo un anno e mezzo senza gare su terra. E se ottavo ha chiuso Jacopo Trevisani, ultimo fra quelli a punti è Jader Vagnini, che perde il duello fra sammarinesi con Ceccoli. Decimo Andrea Sandrin, che ha corso quasi tutta la giornata con il freno a mano a mezzo servizio: lo ha sistemato anche con un cacciavite a bloccare la leva.
Niccolò Budoia
 
 
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