FORD E BREEN SI SEPARANO

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Tra i tanti rumori del mondiale quello sulla separazione tra Breen e la M-Sport sta oramai rimbalzando da parecchie settimane, ed a pochi giorni dall’ennesima delusione, questa volta made in Japan, oggi da Cockermouth è stata ufficializzata la separazione consensuale visto che tra le parti c’era ancora un anno di contratto.

L’unione tra Breen e la squadra di sir Wilson è stato il classico matrimonio di interesse, il primo alla ricerca di un programma full time nel WRC, i secondi alla ricerca di un pilota di esperienza senza richieste economiche esagerate. Pretendere nascesse una love story forse era troppo, ma tra i due le cose sono funzionate bene solamente al Montecarlo e in Sardegna dove Craig è riuscito ad andare a podio. Per il resto tra ritiri e super rally la situazione si è degradata rapidamente, ed anche in Giappone è arrivata l’ennesima uscita di strada; ed essere riuscito ad aggiudicarsi l’ultimo scratch stagionale sulla power stage di Asahi Kougen, è stata solamente una piccola parentesi. In M-Sport hanno digerito molto male le tante uscite di strada, ignorando però che i due rampolli Adrien e Gus non sono stati da meno, ma tanto non è bastato per porsi dei dubbi su una Puma è andata a sbattere anche con sua maestà Loeb. Mentre Craig si è presto reso conto che i suoi margini di manovra nei test erano limitatissimi, quando addirittura non c’era una reale possibilità materiale di preparare la gara. Un aspetto che ha pesato molto nella testa dell’Irlandese, e la pressione di volere dimostrare il suo valore o almeno provarci, non gli ha mai dato la giusta serenità che serve per andare forte, ma anche per non andare oltre. Così si è arrivati alla rottura del contratto biennale dopo appena un anno, ed anche se non è dato sapere i termini del divorzio l’impressione è che da entrambe le parti si è preferito passare sopra le clausole rescissorie. Craig rinuncia così ad un programma a tempo pieno per tornare ad un probabile part time, mentre M-Sport ritorna a guardare ad una formazione di giovani, magari allettando un Oliver Solberg il cui contributo dovesse rinunciare al marchio Monster sarebbe sicuramente ridotto. In questo momento però è difficile immaginare l’arrivo di un pilota a costo zero, senza l’apporto di una valigia, e questo complica non poco la situazione della squadra. 

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