FLY FINN DI GERMANIA

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Al Saarland prende il via un campionato Tedesco che continua a perdere pezzi e si riduce ad un duello tutto in Skoda tra Kreim e Griebel, minimi storici anche per il monomarca Opel che quest’anno vede scendere dalla Scandinavia Eeric Pietarinen che vince a mani basse.

Lo scorso anno a dettare il passo in una gara difficilissima condizionata pesantemente da una nevicata era stato Simone Tempestini, quest’anno invece almeno per l’assoluta il discorso è ritornato entro i confini nazionali. Un campionato che parte in tono ridotto con un derby tutto Skoda tra l’occhialuto campioncino Kreim vincitore del titolo nazionale nel 2016 e 2017, ed il campione in carica Griebel titolo che però ha ottenuto con la vecchia Peugeot 208 T16. Anche se non c’era la neve tra pioggia, asfalti sporchi con fango e ghiaia è stata tutt’altro che una passeggiata per il vincitore Kreim che ha ingaggiato un interminabile braccio di ferro sul filo dei secondi con Griebel. I due se le sono date di santa ragione, ed i 26” di vantaggio finali Fabian si sono sommati quasi tutti nelle ultime tre speciali quando Marijan ha mollato qualcosina in più. La terza piazza è andata alla Hyundai di Gassner Jr che però chiude lontanissimo dai vertici della classifica, senza mai essere riuscito ad entrare nel vivo della sfida per il successo. Ma lasciando da parte il campionato Tedesco ed i suoi risvolti interni a fare un certo scalpore a livello internazionale è il monomarca di casa Opel, che oramai da anni fa il pieno di giovani talenti che arrivano da tutta Europa, in particolare dalla Scandinavia. Quest’anno più che di talenti si può parlare di talento già affermato, ovvero Eeric  Pietarinen (il campione Finlandese in carica), che sarcasticamente potremmo affermare che è sceso dalla Finlandia per rubare le caramelle ai bambini. In realtà è il sintomo più evidente del grande malessere che stanno vivendo i rally a livello globale, dove anche nelle realtà teoricamente più floride si è costretti a raschiare il barile per riuscire a restare a galla. Dopo anni di numeri importanti l’ADAC Opel Rallye Cup ha visto ai nastri di partenza appena sette vetture, una diaspora sulla quale avrà pesato anche l’effetto predestinato, ovvero Pietarinen. Il giovane Finnico (classe 1993) dopo uno scambio di colpi con Munster nella prima frazione di gara ha preso il largo, ed alla fine Gregoire gli ha pagato una minutata, mentre per il resto dello sparuto plotone è stato il vuoto assoluto, oltre i cinque minuti i primi inseguitori.    

CLASSIFICA   

 

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