FIA, FANS E COSTRUTTORI

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Il futuro del WRC continua a fare discutere, soprattutto quelli che con l’ingresso dell’ibrido hanno già dato l’estrema unzione al mondo dei rally, che puntano il dito contro una tecnologia sorpassata non per guardare avanti ma per tornare indietro. In realtà tra i costruttori c’è molto fermento con i gruppi Renault, Stellantis e Volkswagen attenti alle nuove regole 2025 ..

Iniziamo il nostro viaggio all’interno del WRC dalla plancia di comando, mancano le sparate di Matton che ad ogni soffio di vento annunciava il probabile ingresso di nuovi costruttori. La presidenza della commissione per il momento non si è mai sbilanciata, ne tantomeno il nuovo board FIA, eppure in questi mesi più di un costruttore ha mostrato interesse e sicuramente qualcuno si è rivolto a place de la Concorde per avere delucidazioni sul futuro e le tempistiche del WRC finiti i tre anni ibridi.

Fans e contestatori in generale mal hanno digerito l’ibrido, anche se in realtà sulle speciali non è cambiato nulla, e quei quattro cinquecento metri percorsi in silenzioso all’interno del service, ed a volte anche in ingresso in tutta onestà non ci sembra una svolta epocale. Se mai il contrario visto che in sei mesi si fatica a schiodarsi da chilometraggi in modalità full’elettric ridicoli. Chi contesta il sistema però sino ad oggi si è aggrappato ai costi che frenerebbero nuovi costruttori, ed a un sistema che tutti sanno essere arrivato in ritardo e quindi obsoleto e superato. Ragioni che hanno un loro fondamento ma inevitabilmente si scontrano con la realtà che impone di guardare avanti e non indietro, dove invece i più vorrebbero tornare.

I costruttori quelli che in molti vorrebbero vedere moltiplicarsi come funghi oggi sono fermi a due e mezzo, ed in questi tre anni di blocco regolamentare all’orizzonte non c’è nulla di nuovo. Ma anche se può non piacere va detto che l’ingresso nel WRC dell’ibrido qualcosa ha smosso, oggi abbiamo un costruttore impegnato al 100% che risponde al nome di Toyota, una Hyundai impegnata in prima persona ma con un equilibrio budgettario da gestire di un reparto corse e clienti che sono una cosa sola. M-Sport è invece struttura esterna a Ford, ed anche se l’ovale blu sull’ibrido finalmente ha messo mano al portafoglio, più di tanto non si è sbilanciato. Prima del 2020 (periodo pre pandemia) Subaru USA e qualche costruttore Cinese si erano interessati, situazioni molto marginali lontane dall’idea di un costruttore vero. Oggi il vento è girato con De Meo alla testa di Renault in Alpine si sta valutando sul terreno e non sulla carta la fattibilità del WRC, Tavares capo di Stellantis ha dato via libera a Lancia e Opel per un programma di rilancio legato ai due marchi nel WRC, ed ultimo arrivato il gruppo Volkswagen che finiti i tempi più bui, sembra più possibilista nel cedere alle pressioni di Skoda per ritornare in prima linea nel WRC. Peccato che si tratta di valutazioni nel medio termine, quindi dopo 2025 e probabilmente legati ad un passaggio all’elettrico, decisione complessa per la FIA e veramente difficile da digerire anche per i fans più aperti al cambiamento.

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