EVANS RIBALTA TURKEY E WRC

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Perfetto interprete di una tappa finale difficilissima, nel primo passaggio sulla lunga trova il giusto equilibri tra prestazione, ed evitare pietre e colpi troppo duri e mentre i suoi avversari forano tutti Elfino riesce a prendere la leadership che conferma anche nel secondo round con un passo attento ma deciso non permette ne a Neuville e neppure a Loeb di riportarsi sotto.

Duecentoventuno chilometri di speciale per un mondiale sono al di sotto del minimo sindacabile e chi afferma che la Svezia di quest’anno (ridotta a 171 Km.) tutto sommato è stata emozionante, evidentemente stava guardando un altro film. Quello che va dato atto all’organizzazione Turca è di essere riusciti a disegnare una gara degna del mondiale, capace di regalare colpi di scena sino alla fine, che ha tenuto tutti con il fiato sospeso a cominciare dai concorrenti costretti su un terreno durissimo a cercare in continuazione il compromesso tra prestazione e gestione della meccanica. L’arrivo non è stato come in altre gare, vedi Montecarlo, sul filo dei decimi, ma ha regalato un pieno di emozioni ben superiore a quelle delle tappe finali a cui ci ha abituati il WRC, insignificanti a meno che due concorrenti non si presentino al via della domenica con dei gap inferiori a 10”. L’inserimento del doppio passaggio sui trentotto chilometri di Cetibeli ha ribaltato, aprendo le porte del successo ad un Evans solo quarto e staccato di una minutata. A pagare dazio per l’affidabilità meccanica dopo Tanak è toccato ad Ogier che fora, ma si porta a casa un cerchio divelto e poi si deve fermare con il motore out. Mentre il leader Neuville e il suo scudiero Loeb forano entrambi nel primo passaggio e si vedono infilare da Elfyn, che sicuramente rispetto a loro ha avuto il vantaggio di trovare qualche pietra in meno e se vogliamo un pizzico di fortuna in più. Ma anche nel secondo giro è tornato proprio su Cetibeli a battere un gran tempo, dimostrando di avere nel piede un equilibrio perfetto tra la prestazione in se e quanto ti può permettere la strada. Neuville mastica amaro, ma tutto sommato non può lamentarsi troppo e nella replica della lunga ha sfoderato il meglio, forse avrebbe fatto meglio, ma avere trovato Seb fermo in speciale gli ha evitato di fare qualche fuori giri pericoloso e comunque Evans sarebbe risultato comunque imprendibile. Gradino basso del podio per un Loeb imperiale, questa potrebbe anche essere la sua ultima apparizione e se così fosse lo farebbe con una prestazione da incorniciare, da perfetto uomo squadra pronto a giocare in difesa ma con nel piede la velocità dei primissimi.

CLASSIFICA

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