A Karlstad tutto è pronto per la terza edizione del Royal Rally of Scandinavia, la versione estiva del vecchio Sweden nata dall’asse con regione del Varmland, e un Promoter a caccia di eventi disposti a pagare il gettone destinato alla promozione. Ma quest’anno gli è stata affiancata una gara nazionale che è andata oltre quota 100 iscritti contro i soli 33 dell’ERC.
La lista degli iscritti al terzo round dell’ERC in terra di Svezia si presenta con appena trentatré equipaggi, una diminuzione cronica in una gara che in tre edizioni di vita al massimo è riuscita a proporre 47 vetture il primo anno. La speranza di vedere crescere la gara, strada facendo, ha sbattuto la faccia con la dura realtà e l’anno passato si sono presentate al via appena 41 vetture. Se vogliamo l’edizione odierna è stata un mezzo successo, senza la validità per il titolo Junior ERC, che l’anno passato aveva portato sulla pedana di Karlstad un gruppetto di 14 Rally4, facendo una logica sottrazione il rischio era quello di avere meno di trenta vetture al via. Se in qualche maniera tiene il gruppo delle Rally2 con una ventina di vetture, a tenere in piedi l’euro baracca ci mettono una pezza le rally3 che salgono a 9 vetture, nonostante lo Scandinavia abbia la sola validità per l’ERC3 e non per il monomarca M-Sport Fiesta Rally3 Trophy. Una caduta in qualche maniera attesa, visto che a Karlstad è stata messa in piedi una gara valida per il campionato nazionale accorciata, novantatré chilometri spalmati su due giornate di gara. Ed alla faccia dei chilometraggi ridotti che fanno storcere il naso a tutti la nuova gara del campionato Svedese ha messo assieme un centinaio di vetture, un numero record per un campionato che al Boden sul ghiaccio ha contato 56 vetture, ed 88 sulla terra del Silverratten. Un altro segno dei tempi che cambiano, che merita di essere approfondito per trovare delle risposte adeguate per il futuro, senza fornire le solite risposte semplicistiche secondo le quali basta voltarsi indietro. Il mondo cambia: sono cambiate le vetture, le strade, la sicurezza e soprattutto i rapporti economici con la moltiplicazione dei costi su ogni aspetto della vita. I chilometraggi del campionato made in Sweden propongono una media sotto i cento Km speciali oramai da almeno una decina di anni, con rare eccezioni come il North Rally Boden di quest’anno che proponeva uno sviluppo di 118 chilometri. Nel caso Svedese incide in maniera importante anche la tassa di iscrizione, dai quattromila e rotti euro (Al cambio visto che in Svezia si utilizzano le Corone Svedesi) dell’ERC ai quasi settecento dell’iscrizione nazionale. Anche perché scorrendo l’elenco nazionale con 9 Rally2, una Rally3 e un paio di Rally4, ma una buona metà elenco con delle Volvo in tutte le salse è evidente che si tratta di macchine di proprietà e quindi l’equazione noleggio chilometri cade e tremila euri abbondanti in più pesano sui budget.
