EIFEL LA STORIA PUO’ ATTENDERE

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In questi anni l’Eifel rallye festival, la kermesse storica made in germany, si è guadagnata sul campo la palma di grande evento, ancora lontana dal pedigree della capostipite Goodwood, ma senza dubbio la più importante che si rivolge al mondo dei rally storici, ha dovuto rinunciare a spegnere la sua decima candelina.

L’appuntamento con la festa per il suo decimo compleanno era fissato dal 23 al 25 luglio nella cittadina tedesca di Daun, ma la situazione emergenziale del momento ha convinto la macchina organizzativa tedesca a passare la mano e rinnovare l’appuntamento direttamente al 2021. Una scelta non obbligata ma di buon senso, visto che la kermesse tedesca è riuscita a sviluppare una gara spettacolo con tutte le caratteristiche di un rally vero, ma senza un confronto vero con il cronometro. Una sorta di grande museo a cielo aperto dei rally, con le vetture originali che hanno scritto la storia dei rally e moltissimi protagonisti degli anni 70 ed 80. Una sorta di festa con il pubblico che dalle speciali può ammirare le vetture e parlare liberamente con i protagonisti presenti (Rohrl, Blomqvist, Salonen ecc..) nelle rispettive assistenze disseminate nelle caratteristiche piazzette della città di Daun. Nessuna sessione autografi con lunghe file, oppure service park blindati, ma con la stessa vicinanza che i rally avevano negli anni 70 ed 80, quando si immergevano nella vita dei territori. Un clima conviviale e festoso che verrebbe meno, castrato dalle misure restrittive a cui rischiano di essere assoggettate le manifestazioni con tanto pubblico, con parametri in divenire che nessuno in Europa ha ancora regolamentato con chiarezza. Inoltre la difficoltà a spostarsi da una nazione all’altra avrebbe rischiato di pregiudicare la partecipazione di concorrenti e pubblico con una forte impronta internazionale, favorita dalla posizione strategica di Daun vicina ai confini con Belgio, Lussemburgo e Francia. La nuova data cadrà tradizionalmente nel mese di luglio ma sarà ufficializzata solamente a fine anno quando verranno fissati i calendari internazionali, onde evitare concomitanze scomode.  

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