In Portogallo il pilota trentino, alfiere di punta dell’ACI Team Italia con un bel crescendo va a prendersi il suo secondo podio stagionale nel WRC2 Challenger, ma a differenza del Montecarlo sulle speciali lusitane i numeri dei partenti sono raddoppiati e quasi tutti gli avversari più accreditati erano presenti.
Le strade di Amarante e Fafe il pilota trentino ha cominciato a conoscerle quando correva nell’ERC4, tre partecipazioni alle spalle, tanta esperienza che l’alfiere dell’ACI Team Italia è riuscito a capitalizzarla al meglio conquistando un podio di quelli pesanti. Oltre al terzo posto nel WRC2 Challenger, nel WRC2 conquista la sesta piazza assoluta lasciandosi immediatamente alle spalle Loubet ed Heikkila, due nomi tra i tanti fortissimi terraioli presenti al via. Se la distanza tra i primi del WRC2 è pesante, altrettanto pesanti sono i nomi sul podio: Oliver Solberg, Yohan Rossel e Gus Greensmith. Al vincitore del Challenger Korhonen paga solamente un minuto e mezzo, mentre Jan Solans lo aveva nel mirino a ventinove secondi. Nelle speciali iniziali parte con un piglio leggermente conservativo, condizionato da un set-up da perfezionare; dopo il secondo remote il suo ritardo si aggira attorno al minuto, ma a quel punto cambia passo e sulle due speciali finali dove si transita una volta sola piazza uno scratch e un secondo tempo, dimostrando che lo scratch di Figueira sulla prova spettacolo non era un caso. Nella seconda tappa con un passo veloce e regolare dalla sua quarta posizione tiene il podio nel mirino, senza però lasciarsi tirare dalla tentazione di aumentare il suo passo e andare a chiudere il buco. Oggi ha incrementato in maniera naturale il suo passo e quando ha avuto lo spagnolo Cachon nel mirino gli ha rosicchiato secondi su secondi, saltandolo ad una speciale dal traguardo dove è andato a battere un altro secondo tempo, ed è saltato a piè pari sul podio. Debutto complicato per Giovanni Trentin, una gara molto difficile assieme ad un inizio condizionato da dei problemi ai freni, lo rallentano, con una replica in crescendo i suoi tempi progrediscono, ma sulla stage finale ad un passo dal traguardo tocca un rail ed è costretto a fermarsi. Nonostante la tempistica impegnativa del recupero l’assistenza riesce a metterci una pezza per rientrare con il super rally, ma il motore lo abbandona sulla prima speciale ed è costretto ad issare subito bandiera bianca. Anche se attardati raggiungono il traguardo Rachele Somaschini, Paolo Raviglione e Matteo Fontana costretto nella prima tappa a ricorrere al super rally per il cedimento della cinghia alternatore.