CRUGNOLA VINCE E BASTA

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Dalle nostre parti sino dagli anni settanta quando i rally sono cominciati ad essere mediatizzati l’obbiettività nell’analizzare le situazioni non è mai esistita, anzi esattamente come nel bistrattato calcio vige un regime analogo a quello delle tifoserie calcistiche dove si vede quello che si vuole vedere, ma molte delle chiacchiere del dopo Alba hanno realmente dell’assurdo e ci hanno lasciato senza parole.

Lasciando da parte dai maestri del complotto, pronti a teorizzare un guasto al motore di Lefebvre per  dare strada a Crugnola, in un gioco di squadra inesistente tra squadre e piloti tra i quali non c’è alcun collegamento e ognuno ha fatto la sua corsa. Da una parte c’è un Lefebvre autore di una prestazione semplicemente maiuscola, dall’altra il varesino incredibile nella gestione del suo passo gara. Un analisi che è stata lampante sino dalla prima bouclé del mattino con le due speciali di Santo Stefano e Igliano. Se nei primi quattordici chilometri il campione del Belgio in carica è stato davanti di un secondo tondo, tondo; ad Igliano la speciale più difficile per i cambi di aderenza, sporco e fondo irregolare Andrea ha osato qualcosina in meno, lasciando una manciata di secondi a Lefebvre in entrambi i passaggi, registrando il suo passo su quello del resto del plotone tricolore. Una padronanza nella gestione gara impressionante, a due speciali dalla fine i due terzi dei quindici secondi pagati a Stephane li aveva accumulati nella speciale di Igliano, battezzata da Andrea come la più rischiosa. Questo non gli ha impedito di mantenere alle corde sia Basso che Andolfi, amministrando dei distacchi corti ma che pesavano come macigni, visto che nelle prime sei speciali ha costantemente staccato il secondo tempo di speciale alle spalle di Lefebvre. Una gara perfetta all’interno dell’economia del campionato tricolore, dove è davvero difficile comprendere i toni di chi vuole polemizzare a tutti costi. Visto che nessuno ha defraudato Lefebvre, anzi sul podio finale è stato lo stesso Crugnola a sottolineare le prestazioni del suo avversario, quando in realtà non è mai andato realmente a cercarlo. Per non parlare dei teorici del vincere sempre, gli stessi pronti a dare dello scemo a chi poi commette un errore e butta tutto alle ortiche. Una delle tante storie creata estrapolando da condizioni particolari il copione che più aggrada chi lo scrive, ignorando che l’anno passato Lefebvre non è riuscito a battere un solo tempo davanti a Crugnola (entrambi alla loro prima su queste strade), e non è andata diversamente al Monza WRC 2021. Non per questo possiamo pensare a sminuire Lefebvre che l’anno passato ha dominato il campionato del Belgio. Tra i piloti di casa Italia Crugnola è il talento più cristallino del momento, capace di prestazioni eccezionali, come nella gestazione del passo e di un campionato. Come è sbagliato a trentatré anni, caricarlo di inutili fantasie sul WRC, o su quello che poteva essere, quel tempo purtroppo è andato.

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