La bouclé di quattro speciali da percorrere per due volte nella domenica Sanremese ha visto rientrare almeno nella battaglia per i successi parziali la Fabia di Fabio Andolfi, ed anche la Toyota di Simone Campedelli, ma lo scontro per il successo assoluto è stato una cosa a due Crugnola e Basso, con il varesino che la spunta sul colpo di reni finale.
La seconda frazione del Sanremo rally si è rivelata più avvincente delle promesse di ieri sera quando i piloti hanno lasciato le loro vetture in piazza Colombo per il riposo notturno. Ad aggiungere una bella spolverata di pepe è stato Fabio Andolfi, dopo la partenza claudicante di ieri sera è scattato con tutto un altro piglio e nella bouclé mattutina è andato a scratch per ben tre volte. Ed anche nel giro del primo pomeriggio ne ha firmati altri due, portandosi a soli sette secondi da Basso, restituendo così valore al gradino basso del podio, che ieri sera era stato messo in ombra dal Cru e dal Giando. Dimostrando di non essere per niente allo sbando, ed anche se le due lepri non hanno tenuto il passo indiavolato delle prime speciali, non hanno mai realmente alzato il piede dal gas. Anche se in maniera incostante ha aumentato il suo passo anche Simone Campedelli che va a scratch sulla San Romolo Perinaldo in entrambi i passaggi. Quarto al traguardo con un distacco di una trentina di secondi dal podio, oggi nonostante fosse ancora alla ricerca del giusto feeling sulla GR Yaris, alla testa della gara ha pagato solamente una manciata di secondi abbondanti, tutt’altra cosa rispetto ai quasi quaranta di ieri. Forti del loro vantaggio Crugnola e Basso hanno continuato la loro sfida personale, giocando sul ritmo da tenere, con il varesino davanti ma con un filo di margine e Basso che non ha mai voluto realmente mollare, perché il sesto successo su queste strade gli faceva terribilmente gola. La logica però gli ha impedito di aumentare ancora il suo passo, e quando nell’ultima bouclé Crugnola ha dato quel qualcosa in più il pensiero campionato ha impedito al Giando di seguirlo, ed al traguardo si è accontentato della piazza d’onore. Una nota di amarezza, per un pilota che a cinquantadue anni ha ancora la fame di vincere di quando era giovane, ma questa non gli rovina sicuramente la festa per il suo quinto campionato Italiano conquistato, questa volta oltre la soglia dei cinquanta. Un traguardo che non è da tutti, oltretutto piegando un avversario di razza come Crugnola. Al varesino resta la consolazione del suo quarto successo scratch stagionale targato CIAR, ma il suo conto degli scudetti resta fermo a quattro, a dispetto del Trevigiano però ha dalla sua l’età, trentasei anni, l’età in cui un pilota è all’apice della forma.
