CORSA AD HANDICAP

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Il San Marino tra i suoi temi ha proposto l’inadeguatezza del sistema dell’ordine di partenza, un tema che fa discutere dal WRC al CIRT, ma con la riduzione dei chilometri si sta rivelando sempre più inadeguato, perché spesso le regole accessorie restano ancorate al passato anche se il format delle gare risulta stravolto nel nome dei tempi o delle necessita emergenziali.

Per lunghi anni il portabandiera della crociata di quegli ordini di partenza ideati per rimescolare le carte a tavolino (difficile trovare altra definizione per una regola che va a penalizzare il concorrente più forte), è stato Ogier. Il Francese su quell’altare ci ha lasciato almeno una decina di vittorie iridate, ma per i più lui si è guadagnato la fama del piagnone, ma per lui la ruota è girata e quella maledizione è diventata la benedizione che gli ha permesso di andare a prendersi due titoli in faccia al più forte della stagione (ed in questo caso intendiamo l’accoppiata pilota, vettura), beffando prima Neuville (2017) e poi Tanak (2019). In un campionato nazionale come quello Italiano il problema dell’ordine di partenza è sempre stato preso sottogamba, d’altronde con dei campionati che generalmente si sono giocati con delle sfide a due o al massimo a tre, le differenze tra chi spazza la strada e chi lo segue a ruota non può essere tanta, se poi sul piatto ci mettiamo una superiorità tecnica di chi guidava il campionato poco cambiava e così si è andati avanti per anni. Tanto l’unico che si è lamentato è stato quasi sempre Paolo Andreucci, et voilà un bel bollo di “piagnino” anche per Paolino. Ma quando il campionato risulta tecnicamente equilibrato come quest’anno, ed i chilometri vengono ridotti in maniera drastica, lo squilibrio che crea l’ordine di partenza diventa decisivo anche se si tratta di una oppure due posizioni, figuriamoci per chi parte cinque o sei macchine dopo, soprattutto se il binomio vale sia sotto il profilo umano che tecnico chi parte là davanti (vedi a questo San Marino Scandola e Bulacia). Nel CIRT a differenza del mondiale quando si vanno ad invertire gli ordini di partenza, il ruolo di spazzino se lo va a riprendere chi guida la classifica, per cui paradossalmente chi come Andreucci ha sparato tutto nel primo giro per limitare i danni e lo ha fatto sin troppo bene, come premio si è visto raddoppiare il ruolo di apripista anche per il resto della gara.  

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