CITROEN ABU DHABI E’ ROTTURA

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Che la trattativa per colorare le rosse fosse ancora in atto era risaputo, ma con la presentazione della squadra sempre più vicina si è arrivati alla stretta finale con una rottura inattesa, quanto meno nei modi.

La trattativa va Citroen Abu Dhabi per il 2019 va avanti da settembre, con alti e bassi ma sicuramente nulla che facesse presagire una rottura improvvisa ed abbastanza inusuale. Rottura freschissima che probabilmente ha preso corpo ieri mattina e così la vettura utilizzata nei test Lusitani con Lappi ed Ogier, arrivata con la livrea ufficiale 2018, ha di colpo visto oscurare tutti i marchi dell’Emirato, nella ripresa pomeridiana dei test di ieri. Un divorzio improvviso che non può certo trovare un’unica risposta nel dover dividere i colori della Citroen con il marchio Red Bull, fattore su cui si sta trattando dall’arrivo di Ogier. Ed è comunque difficile immaginare se proprio si fosse dovuto scegliere uno o l’altro, sacrificare il marchio con un peso specifico dal punto di vista budgettario, due o tre volte superiore a quello del bibitaro made in Austria. Un colpo durissimo da incassare per Budar e soci, che in questi anni hanno tenuto in piedi parte del programma con i soldi dell’Emirato. Un’assenza che per un marchio del gruppo PSA non può certo influire sulla qualità dei loro programmi, ma potrebbe limitare la presenza della terza vettura per la quale probabilmente resterebbero in corsa Loeb (programma ridotto 3/5 gare, ma sempre più improbabile) e Ostberg, che potrebbe portare qualche marchio all’interno della valigia di Adapta. Il fatto che la trattiva sia naufragata ad inizio dicembre fa però intuire che da parte di Abu Dhabi non ci sia affatto l’intenzione di dare l’addio ai rally, ed un ritorno di fiamma con Sir Malcolm non è affatto da escludere. Una dote che porterebbe in Cumbria non solo il mini programma di Al Qassimi ma anche Craig Breen, con il quale il pour parler va avanti da quando Ogier ha deciso di mettere tuta e casco in valigia.   

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