CIAR GARE CORTE, TEST LUNGHI

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Quando si parla di CIAR e chilometraggi il piatto piange, e ci si divide tra chi profetizza i rally di almeno duecento chilometri, e chi fa di conto con il costo dei noleggi al chilometro, ma una serie nazionale che propone cento chilometri in tutti i suoi appuntamenti (eccetto Roma) è mortificante e chi oggi punta in alto prepara le gare con un centinaio di chilometri di test.

Una delle ragioni che ha portato alla nuova riduzione del chilometraggio nella massima serie tricolore sono state le pressioni di quel noleggio di fascia media che passando ai centoventi chilometri del 2022 ha spinto i privatissimi a spostarsi verso altri campionati. Un assenza che ha pesato sensibilmente in più di una gara, uniche eccezioni Alba e Mille Miglia, gare che localmente hanno saputo dare il gusto del grande evento alle loro manifestazioni. Una scelta che però penalizza fortemente la qualità delle gare, a fronte di una forchetta di dieci, venti vetture in più negli elenchi iscritti. Ma per i top driver nazionali, quelli che volenti o nolenti sono il piatto forte del campionato, avere delle gare sprint dove non c’è tempo per tatticismi, l’unica formula è partire a tutta, perché ogni secondo vale il successo. In gare da mandare giù tutte di un fiato inevitabilmente nulla può essere lasciato al caso, ed è obbligatoria una preparazione mirata, che generalmente si concretizza in una giornata di test pre gara. Ottanta cento chilometri, su è giù su una o più basi sono il minimo sindacale per affinare le regolazioni ai differenti terreni che propone questa o quella gara. Il conto dei costi  chilometrici di una vettura in pratica raddoppiano, e la spesa logistica organizzativa di un test ufficiale, non abusivo, è nettamente superiore a quella di una gara dove si regola tutto con la tassa di iscrizione. Senza bisogno di ritornare ai ruggenti anni ottanta, ma facendo un piccolo salto indietro al 2019 (l’ultima stagione prima della pandemia), quando le gare CIR si aggiravano sui centocinquanta chilometri, l’addizione totale non si discostava poi così tanto da quella odierna. I budget sono la parte preponderante nel mettere in piedi un qualsiasi programma, ma forse quando si decide la formula di un campionato bisognerebbe valutare pro e contro a 360°, altrimenti il prodotto risulta sbilanciato. Spesso con dei benefici minimi la dove si pensava di potere fare una grande differenza, senza considerare che la possibilità concessa alle gare CIAR di abbinare il CRZ con le minime differenze chilometriche odierne (generalmente una trentina di chilometri) avrebbe molto più senso aumentando i chilometri della gara CIAR.

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