Nelle prime due edizioni del Royal Rally of Scandinavia a dominare è stato il padrone di casa Oliver Solberg, la sua assenza ha dato il via ad uno scontro all’arma bianca per il successo tra un manipolo di piloti della penisola scandinava, ed a fare saltare il banco è stata la Toyota GR Yaris Rally2 del norvegese Eyvind Brynildsen che piega Korhonen e Reiersen.
Il Norvegese Eyvind Brynildsen dopo le scaramucce iniziali una volta riagguantata la leadership sulla quarta speciale, non l’ha più mollata sino alla pedana finale di Karlstad, anche se nelle due giornate di gara il plotoncino di testa ha dato vita a un braccio di ferro per il podio con i primi tre raccolti in un fazzoletto di una decina di secondi, dall’inizio alla fine della gara. Il pilota Norvegese con i suoi trentasette anni è uno dei pochi che ha cominciato a frequentare lo Sweden mondiale quando era ancora di base a Karlstad. Nonostante le sue sempre più rare uscite, sulle speciali di Karlstad in versione terra l’anno passato prima di issare la bandiera bianca, era stato autore di una gara abbastanza anonima. Nelle tre gare disputate quest’anno con la Toyota GR Yaris Rally2 sembra però avere ritrovato la verve degli anni migliori. Dopo il successo al Finnskog si è ripetuto allo Scandinavia, con una gara veloce ma soprattutto estremamente regolare, ed a testimoniare la sua capacità di mantenere una media di 118,1 chilometri orari, andando solamente due volte a scratch. Una differenza marcata rispetto ai suoi primi due inseguitori Korhonen e Reiersen che sono riusciti a mettere in carniere quattro successi parziali a testa, ma sul conteggio degli scratch ha fatto meglio anche Mabelli e la Lenzi, che ne hanno firmati ben tre. La forza della prestazione del Norvegese sta in una gara senza grandi acuti, ma sempre lontana anche da una minima idea di un cedimento della prestazione. Alle sue spalle a mettersi l’argento al collo è la Yaris rally2 di Roope Korhonen; dopo una prima tappa veloce ma senza mai spingere al limite, nella speciale finale del venerdì cambia passo e va a saltare Frank Tore Larsen, conquistando il podio virtuale della gara. Lo scontro con il padrone di casa Reiersen è accesissimo, nella mattinata del sabato Isak riesce a mettere qualche secondo al suo avversario, ma nella bouclé conclusiva Roope va a firmare due scratch e riesce a strappare sulla power stage, che conclude la giornata, la piazza d’onore, mentre lo svedese crolla letteralmente nel finale e concede al suo rivale la bellezza di una decina di secondi. Uno schiaffo non da poco per il ventunenne che si ritrova sul gradino basso del podio a 9”2 dal successo e a 4”7 dalla seconda posizione, difesa stoicamente i tutte e due le giornate di gara. Un finale in linea con quello Roope lo tira fuori dal cilindro anche Mabellini, nelle ultime quattro prove batte uno scratch e due secondi posti, andando così a saltare ad una prova dal traguardo la Polo di Frank Tore Larsen. Impressiona la classifica della seconda tappa con la vittoria simbolica si Korhonen, seguito ad appena 1”9 da Brynilsen e proprio da Mabellini, che nella generale molla al primo dei non scandinavi la bellezza di una quarantina di secondi abbondanti.