BORDER LINE

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Il campionato Britannico parte con il piede sbagliato, ed inciampa subito in una mezza figuraccia con il rinvio a data da destinarsi del Border Counties Rally la prova di apertura del campionato UK, che rivela tutte le difficoltà del Regno Unito a ridare vitalità al sua serie.

Di talenti il movimento rallystico targato UK ne ha sempre sfornati parecchi, ed anche se oggi l’unico costruttore ad appoggiarsi a una struttura Britannica è rimasta Ford (anche se in realtà è un pò il contrario) il Regno Unito resta una delle basi più importanti del motorsport mondiale, rally compresi. Ma oramai da qualche anno il campionato nazionale fatica a risollevarsi, ed il 2018 non sembra iniziato con il piede giusto. Delle sette gare presenti l’anno passato due sono uscite, ed il campionato ora conta solamente sei gare, tra le quali rimane Ypres in Belgio e per fare fronte ad almeno una defezione è stato inserito il Wales Rally GB (ovvero l’appuntamento WRC). Questo per unificare una serie che vedeva prove di un giorno e gare di due con il doppio dei chilometri, cosa che a qualcuno evidentemente faceva storcere il naso. Ad aprire la serie doveva essere il Border Counties Rally questo che si doveva svolgere il fine settimana appena trascorso. Ma il primo duro colpo è arrivato a fine febbraio quando gli organizzatori hanno dovuto dimezzare il percorso, tagliando un intera giornata. Giri di parole pochissimi: iscrizioni insufficienti a garantire almeno il pareggio di bilancio e così la gara è stata ridotta ad una sola giornata, parificata alla prova regionale che si sarebbe dovuta svolgere nella seconda giornata. Con buona pace di chi tiene le redini del campionato che ha sentenziato un salomonico meglio poco che niente. Poi a meno di una settimana dal via è arrivata una nevicata dalle proporzioni eccezionali, che ha creato una serie di problematiche non indifferenti, ma che è stata anche un ottima scusa per tirare un colpo di spugna su tutta la gara, sperando che in un altra data lontana dall’inizio stagione magari si riesca a ripartire con il piano originale. Una palese dimostrazione di quanta fatica si faccia nell’epoca dei noleggiatori, a fare gare con chilometraggi importanti, ad eccezione di rari casi dove la tradizione permette ancora di raccogliere sufficienti adesioni.     

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