BENVENUTI AL CIRC, TRANNE CHE ..

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In queste ultime stagioni la serie B dei rally tricolori ha cambiato nome ogni due anni, dopo anni CI WRC è diventato prima CIRA e poi TIR, ed ora dopo due stagioni diventa CIRC, un acronimo sul quale è impossibile non fare dell’ironia, ma nella sostanza c’è l’archiviazione della formula a gironi e il divieto di partecipazione ai campioni della serie maggiore.

La serie cadetta tricolore generalmente è quella che accende maggiormente le polemiche, per un rifiuto quasi condizionato di una larga parte di fan, ed addetti ai lavori, a negare alla serie B di esistere. In vista del 2026 si è pensato bene di andare a rinnovare anche questa, ed immancabilmente a rimetterci le penne è stato il nome Trofeo Italiano Rally con il suo acronimo TIR, che nel 2026 diventa Campionato Italiano Rally Challenge CIRC. La principale ragione è una questione di pura forma, il nome campionato Italiano laurea un campione italiano e secondo qualche pilota è più importante fregiarsi di un titolo di campione italiano, rispetto a quello di avere vinto un trofeo. Un idea malata di pochi, che però viene assecondata perché nei circoli decisionali spesso ci si confronta con quei pochi assidui frequentatori, che nella maggioranza dei casi opterebbero comunque per la serie federale rispetto a quella privata dell’IRC. Ma lasciando da parte la forma, i cambiamenti sono pochi, il più significativo è l’aborto della serie a gironi una formula di difficile comprensione per il pubblico, ma che non ha smosso niente a livello di partecipazione. Tra le new entry di quest’anno qualcuno non ha nemmeno cercato di adeguare la sua gara a un campionato più importante, e comunque la partecipazione è rimasta legata al prestigio ed alla capacità di attrazione delle singole gare. Il CIRC teoricamente dovrebbe proporre sei gare; se rimarrà fedele a questa linea tre gare si troverebbero alla porta, una scrematura importante che potrebbe creare qualche frizione. Aumenta come nelle altre serie tricolori il chilometraggio, come per la terra viene fissato solamente il limite minimo a novanta chilometri (l’attuale limite massimo), un asticella che poteva anche essere posizionata sui cento chilometri, per diversificare adeguatamente la serie B, dalle gare di zona. Una soglia che non propone particolari problemi visto che in tre degli appuntamenti di quest’anno si veleggiava sulla novantina di chilometri (Marca, Mille Miglia e Como). L’unica novità di un certo peso, soprattutto visto il vincitore del 2025 è l’interdizione ai vincitori della massima serie degli ultimi quattro anni di competere per il Campionato Italiano Rally Challenge. Risultano così esclusi il vincitore del CIAR e del CIAR 2RM (nelle rispettive classifiche) 2025; 2024; 2023; 2022.

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