Con tre scratch consecutivi nella bouclé mattutina Jon Armstrong mette una prima ipoteca su una gara dove vola una spanna sopra la concorrenza, dopo un buon inizio Marczyk affonda, mentre Mabellini quando comincia ad assaporare il titolo finisce fuori strada e deve rinunciare a un campionato che stava già accarezzando.
Il protagonista assoluto di questa prima frazione è stato l’Irlandese Jon Armstrong con alle note il connazionale Shane Byrne, i due hanno letteralmente monopolizzato una gara complicata dai cambi di aderenza e dallo sporco per i tanti tagli. Sulle strade del Ceredigion in Galles aveva condotto le danze su un fondo tipico della serie UK, dove sia lui che la sua Ford Fiesta Rally2 MKII hanno sempre dimostrato di essere a loro agio. Sull’asfalto Croato anche se era uno dei piloti in cima alla lista dei favoriti, nessuno si attendeva fosse in grado di fare letteralmente esplodere i cronometri, con un primo giro piglia tutto ha fatto ritorno all’assistenza di metà giornata con 22”.5 su Virves e Viilo, mentre Ostberg terzo gli concedeva la bellezza di una mezza minutata. Nella seconda tornata perde qualche secondo di troppo sulla lunga, una foratura nel finale della speciale gli costa una decina di secondi ma non compromette classifica e neppure la sua solidità mentale. Nelle ultime due prove torna ad allungare il passo e con due scratch porta il suo vantaggio attorno alla mezza minutata su Virves che si tiene stretta la seconda pizza dal connazionale Romet Jurgenson anche lui al volante di una Fiesta Rally2, rinata in questo finale di stagione. Jurgenson però sull’ultima speciale rimedia una foratura e perde un minuto e venti secondi precipitando in ottava posizione. Il gradino basso del podio provvisori passa così a Ostberg, nel finale di giornata il norvegese e Johansson segnano il passo e perdono contatto da Virves. Difficile trovare le parole per la gara di Marczyk, nelle prime due speciali Armstrong a parte resta autorevolmente nel gruppo di testa, ma nel passaggio sull’ultima speciale della mattina manca un inversione, perde una manciata di secondi abbondanti, e finisce in fondo al gruppetto che si batte per le posizioni di rincalzo del podio. Nel secondo giro su delle strade molto più sporche si spegne completamente e chilometro dopo chilometro sprofonda in sesta posizione ad 1’22”.1 dalla testa, riaccendendo le sepolte speranze di giocarsi il titolo continentale di Armstron. Speranze che Andrea Mabellini e Virginia Lenzi buttano via con un uscita di strada, quando cominciano ad assaporare il sorpasso virtuale sul leader polacco della serie. Dopo un inizio tribulato con delle vibrazioni anomale che lo rallentano, trova un buon passo gara ma nella replica della lunga, quando stava viaggiando sul passo dei migliori, va lungo tocca e si ferma in testa coda a bordo strada, ma anche se apparentemente la vettura non sembra avere troppi danni, non è più in condizione di riprendere la strada.
