ARCTIC FORMAT ALL’ANTICA

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Pur non essendo mai entrata nel giro delle gare che contano (ferma ai più bassi euro coefficienti) la gara di Rovaniemi è diventata una delle classiche on ice dei rally, cinquantasei edizioni alle spalle, che negli ultimi venti trent’anni ha proposto una gara perfettamente equilibrata nei chilometri e nel format. Migliore della versione WRC dello scorso febbraio.

Il chilometraggio della gara di Rovaniemi oramai da anni varia dai 220 ai 250 Km.; uno standard da campionato Europeo, almeno delle serie continentali di quattro cinque anni fa, visto che già prima della pandemia anche l’ERC aveva cominciato a perdere qualche chilometro e molte gare faticano ad andare oltre al muro dei duecento. Un po’ come è successo nel WRC che negli ultimi anni ha visto un po’ tutte le gare (pandemia a parte) spostare la propria lunghezza verso il limite minimo dei trecento chilometri. Ma la gara più fredda del panorama Europeo da anni la differenza vera rispetto al resto del lotto la sta facendo grazie ad un format tutto in linea. Dieci speciali per un totale di 223,7 chilometri, ed a eccezione della speciale spettacolo di Mäntyvaara tre chilometri e mezzo tutti attorno allo stadio di Rovaniemi che viene ripetuta una volta il venerdì, sul resto del percorso, duecentosedici chilometri e rotti si transita solamente una volta, senza nessuna replica. Una versione della gara che ha rifiutato lo standard che oramai impera da un ventennio in tutte le principali serie internazionali con cinque o sei speciali ripetute per due volte. Una formula che dimezza la varietà del percorso, infatti lo scorso anno l’Arctic in versione WRC, organizzato una tantum dall’AKK (la federazione finlandese), ha proposto duecento cinquantuno chilometri, ovvero centoventicinque ripetuti due volte. Una sorta di Arctic dimezzato, fatto nel nome di un format che promotore ed i team presenti hanno trasformato in un credo, nel nome chi ha l’ospitalità più grande, dell’equazione meno chilometri meno giorni di ricognizioni, ecc.. . Finti risparmi in un WRC che si è allontanato sempre di più da quello che doveva essere un cammino equilibrato verso il futuro. Così l’Arctic continua per la sua strada con un format a margherita classico, quartiere generale e service Park a Rovaniemi, ed un chilometraggio oltre i duecento. In un inverno dove la pandemia continua ad essere un grosso ostacolo agli spostamenti internazionali, l’Arctic è comunque riuscito a mettere assieme una quindicina di equipaggi stranieri, che assieme alla folta pattuglia di finnici ha fatto salire il numero degli iscritti a quota 135. Un risultato numericamente importante nell’unica prova del campionato nazionale finlandese ad andare oltre il muro dei 100 / 120 chilometri, oltre alla gara del WRC di Jyvakyla.

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