ANDOLFI SI TIENE IL WRC2

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Un super Fabio Andolfi parte con il coltello tra i denti sui quarantasette chilometri finali della Castagniccia e riesce ad arginare l’assalto della Polo di Eric Camilli ma nella seconda metà della speciale la Polo del Francese va in fiamme e Andolfi si tiene stretta la sua leadership.

Nella prima frazione la Volkswagen di Camilli senza tanti complimenti si è presa il comando della gara, che è andata a consolidare con il passare dei chilometri. Alle sue spalle l’unico che sia pure a fatica è riuscito a mantenere almeno un contatto a vista è stato Bonato, con una brillante Citroen C3 l’unica parsa in grado di arginare lo strapotere teutonico. Alle loro spalle la lotta per il gradino basso del podio vedeva un ardito quartetto (racchiuso in un pugno di una decina di secondi) con Gryazin, Ciamin, Kajetanowicz ed il nostro Andolfi. Sulla prima speciale mattutina Ciamin forza il ritmo e manda in frantumi il plotoncino dove a resistere è il solo Fabio Andolfi, che mette i puntini sulle i facendo capire al Francese di non avere nessuna intenzione di lasciarlo andare. Ma nelle due speciali che chiudono la mattinata succede un vero terremoto, prima si ferma in speciale la Citroen C3 di Bonato, che non vuole più saperne di andare in moto e lo obbliga ad issare bandiera bianca, mentre Ciamin ed Andolfi continuano a darsele di santa ragione, ma questa volta per la piazza d’onore. Sulla lunga quarantasette chilometri da mandare giù di un fiato escono di strada Rovanpera (leader del WRC2 Pro), Nucita e Ciamin, mentre nelle battute iniziali Camilli fora e perde un minuto e mezzo, una tempesta dalla quale Andolfi esce indenne ed andando a firmare uno scratch pesantissimo, dove rifila 26” a Gryazin e Kajto prende il timone del WRC2 con una trentina di secondi su Camilli e Gryazin. Il Francese forte di una Polo con un tigre in più rispetto alla concorrenza si getta all’inseguimento, ma Fabio stringe i denti e si tiene stretta la sua prima posizione nonostante un errore in partenza che gli costa 10” di penalità. L’ex collaudatore M-Sport e poi Volkswagen tiene il ritmo alto, ma Andolfi stoicamente resiste anche sulla lunga, come dimostrano gli intertempi, ma superata metà speciale la Polo va fuoco in mezzo alla strada, obbligando la direzione gara a dare bandiera rossa. A quel punto l’unico dubbio è il tempo forfettario che viene attribuito al plotone del WRC2, confermatissima invece la leadership del portacolori dell’ACI Team Italia, che a due speciali dalla fine comincia ad assaporare un successo sempre più vicino. Alle sue spalle tengono solo Gryazin e Veiby che inseguno a 21”.6 il Russo e 34″.1 il Norvegese.

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