AL RAHJI IL MARATONETA

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Dal via ufficiale della gara è passata appena una giornata, ed oggi l’intero plotone si è lanciato nella temutissima tappa delle quarantotto ore, novecento sessantasette chilometri da mandare giù in due giornate, il primo a raggiungere uno dei più lontani dei sei bivacchi improvvisati è l’Hilux T1+ di Al Rajhi, complicatissime le gare di Sainz e Loeb, già in fortissimo ritardo.

Anche se la nuova versione della tappa Marathon ha semplicemente superato il giro di boa e la sfida per il successo di tappa e per la generale è serratissima, con il passare dei chilometri il braccio di ferro tra l’Hilux di Al Rajhi e il Sandriders di Al Attiyah ha trasformato questa lunga cavalcata in una sorta di Derby Medio Orientale. Questo round ha però dato una prima svolta in negativo, ed è toccata ai due favoritissimi di estrazione rallystica, Carlos Sainz e Sebastien Loeb. Il madrileno dopo un trecento chilometri di speciale sulle dune saudite si ribalta e perde una ventina di minuti parcheggiato sul tetto in attesa dell’arrivo del compagno di squadra americano che lo rimette sulle quattro ruote, con una corda di traino. Costretto a rimediare ai danni con delle riparazioni di fortuna, è costretto a procedere con un andatura claudicante ed allo stop serale al bivacco il suo ritardo supera i cinquantacinque minuti. Anche questa volta la Dakar sembra volere dire di no a sua maestà Sebastien Loeb, partito senza forzare troppo rimane nella top ten con un onesto ritardo di una decina di minuti, ma intorno al chilometro quattrocento la sua Dacia dà segni di cedimento. Una serie di stop dove riceve anche il supporto della compagna di squadra Gutierrez, ma le tribolazioni continuano e con un passo claudicante a fine giornata perde una mezz’oretta dai due leader della gara. Il ritmo imposto dai due top driver medio orientali tiene tutti con il fiato sospeso, l’Hilux Overdrive di Yazeed una volta prese le redini della gara non le molla sino a quando arriva lo stop di giornata dell’organizzatore. Alle sue spalle con il Sandriders battente bandiera del Qatar Nasser Al Attiyah, resiste stoicamente e riesce a contenere il suo ritardo in una minutata e qualche manciate di secondi. La terza piazza la difende strenuamente il Raptor dello Svedese Mattias Ekstrom che resiste agli attacchi di Lategan, Yacopini e del sudafricano Botterill racchiusi in una manciata di minuti. Il ritardo di questo terzetto dalla testa della gara di è di una decina di minuti, un ritardo importante, ma che in una gara come la Dakar è abbastanza relativo. 

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