ACI SPORT SMENTISCE ANZI NO

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La querelle sulla proposta rally show continua, dopo essere stata analizzata in federazione ne è scaturito un comunicato quanto meno bizzarro, dove si sottolinea che paternità, ed iniziative legate alla proposta non sono state condotte da ACI Sport, impegnata sulla priorità di ripartire su strada, ma non boccia la proposta che viene definita semplicemente secondaria.  

Dopo il polverone di questi giorni è abbastanza evidente che la proposta per un piano B, ovvero i rally show, non ha spaccato solamente gli appassionati, ma anche in ACI Sport (chi si occupa dei rally) sembra che i pareri non siano molto concordi. Dopo che la cordata promotrice ha presentato il suo progetto, per dare maggiore peso alla domanda hanno chiesto un’adesione anche ai piloti vicini ai preparatori (e squadre) che avevano aderito alla domanda. Una lettera che nella sua forma era evidentemente indirizzata ad ACI Sport da parte dei piloti aderenti a supporto della petizione. Il comunicato federale ha dedicato stranamente una lunga smentita al fatto che non era stata ACI Sport a chiedere l’adesione dei piloti. Una precisazione che ci può anche stare, onde evitare equivoci, anche se ACI Sport era chiaramente l’indirizzo a cui i singoli piloti inoltravano il loro appoggio alla proposta rally show. Ma evidentemente qualcuno temeva si confondesse un’iniziativa privata con la Federazione che ha chiaramente un altro ruolo. Una chiarificazione forse superflua, ma insindacabile, quanto il merito della risposta alla proposta ricevuta. Che non viene cassata ma messa in attesa di avere delle risposte dal ministero in merito agli sforzi che si stanno pianificando per ripartire con le speciali vere. Esattamente in linea con quanto richiesto nella petizione ricevuta, che sottolineava la provvisorietà emergenziale della proposta. Il piano B a cui nessuno vorrebbe ricorrere ma che è giusto avere pronto nel caso la ripartenza su strada slittasse a fine estate, inizio autunno. Mettere già oggi sul piatto il piano B, potrebbe fare pensare ad una strategia che pensa già al ripiego, l’impressione è che si è preferito restare in stand bay, per una questione formale. Ma il non avere cassato la proposta è un segno chiaro che un piano B pronto è indispensabile, perché nessuno oggi si può permettere di restare al palo troppo a lungo. Qualcuno ha espresso timori che un ripiego nei circuiti potrebbe ritardare il ritorno sulle speciali vere, ipotizzando scenari ancora più negativi come un futuro completamente confinato dietro le reti dei circuiti. Scenario abbastanza fantasioso anche se non impossibile, ma nel caso si puntasse tutto sulla linea duri e puri, nel caso si slittasse più in la del previsto resterebbero solo macerie.

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