ACI SE CI SEI BATTI UN COLPO

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L’automobile club d’Italia per il mondo delle corse automobilistiche su strada e in circuito, è visto come il cappello sotto il quale troviamo ACI Sport, l’ente federale che gestisce l’intero sport automobilistico. L’ACI in primis è però l’ente che rappresenta tutti gli automobilisti e la mobilità individuale, un ruolo che per mille ragioni è diventato marginale, ma oggi è arrivata l’ora di cambiare marcia.

In questi due anni difficili di pandemia ACI Sport è riuscita a fare ripartire l’automobilismo sportivo di casa Italia, permettendo a tutte quelle realtà che ruotano attorno al mondo delle corse di riprendere la loro attività e sopravvivere. L’ACI, ovvero l’ente che è sopra la federazione e che dovrebbe avere un ruolo a difesa degli interessi degli automobilisti, con il passare degli anni è però risultato sempre più assente in termine di rappresentanza delle istanze del mondo degli automobilisti. In questo momento incredibilmente critico a livello mondiale, con la crisi legata alla guerra che ha fatto schizzare alle stelle i prezzi dei carburanti crediamo sia giunta l’ora che ACI torni a fare sentire la sua voce con il governo. Con gasolio e benzina che in una buona metà degli impianti hanno oramai sfondato il tetto dei 2,20 € al litro, un ente che raccoglie gli automobilisti non può starsene in silenzio, deve ritornare ad assolvere la sua funzione di rappresentanza. La situazione è estremamente complessa, e vola sopra le teste di tutti noi, governo ed Europa compresa; ma se le associazioni delle categorie legate al mondo degli autotrasporti hanno cominciato a muoversi per cercare di difendere questa o quella categoria è doveroso l’ACI ritorni a battere i pugni sui tavoli. Il mondo dell’automobile indipendentemente si utilizzino le vetture e i mezzi di trasporto per lavoro, necessità o personale, è quello che forse è sottoposto ad una tassazione indiretta senza eguali. Ed è proprio nel nome della sua importanza negli introiti contributivi allo stato, anche se sarebbe più corretto dire gli stati (visto che nell’intera Europa con le accise ci vanno tutti giù belli pesantini), che l’automobile club dovrebbe ritrovare quella forza rappresentativa che oramai è scemata ai minimi storici.

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