18 NOVEMBRE THE VW NIGTMARE

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In questa prima metà di novembre il caso Volkswagen ha fatto consumare le tastiere dei lap top di addetti ai lavori ed appassionati, tutti con le loro verità le loro considerazioni, ma in realtà l’incubo vero per Vw porta la data di oggi con il varo del piano di ristrutturazione.

Ristrutturazione in realtà è un eufemismo per non pronunciare la parola tagli, si la bellezza di 8 miliardi all’anno per un triennio di lacrime e sangue per tutto il gruppo, ma in particolare per Vw dove si concentrerà il 50% delle sforbiciate. Subito dopo il ritiro dai rally di Vw e di Audi dalla pista, è stata varata la bozza del piano che oggi è stato reso pubblico, dove si è parlato di evitare licenziamenti di massa, che in parte si può dire siano concordemente stati limitati negli accordi tra le parti, ma si parla comunque di 30 mila posti in quattro anni (23 concentrati negli stabilimenti Tedeschi). Nuovi obbiettivi, ibrido elettrico ecc.. un futuro che getta le basi oggi ma che in realtà potrebbe muovere i suoi primi passi solo dal 2020. Numeri che non lasciano adito a discussioni sui tagli a motorsport ed altre attività, inutile andare a cercare altre risposte con voli fantastici la dove riponiamo noi la colpa siano questi ì federali oppure un nuovo management contro le corse. Ed è altrettanto palese che è meglio dire che ci si ritira avendo vinto tutto, lasciando a chi vuole il tarlo del dubbio, che dire la cruda verità. Certo può sembrare un controsenso la stagione 2016 al top, contratti rinnovati ai piloti, e lo sviluppo della Polo+. Ma Mueller il nuovo amministratore del gruppo, non poteva permettersi di preparare il piano tagli cambiare il management, iniziando una cura da cavallo tagliando quà e la strada facendo. Il colpo doveva essere uno solo ben netto e deciso e così è stato.     

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